La Parola e l’immagine. Non una “semplice” trasposizione iconografica di parabole o frasi, ma una interpretazione artistica, che rende l’attualità insita nella Parola stessa attraverso l’arte.
Un’arte, quella di Eugenia Musolino, che non illustra, ma, appunto, interpreta ed emoziona, attraverso il tratto pittorico, il colore, la raffigurazione e l’immaginazione.
Lo fa attraverso otto dipinti, proposti in una mostra di arte sacra, dal titolo, appunto, “La Parola e l’immagine”, ospitata fino al 25 settembre presso la Chiesa di San Giorgio al Corso di Reggio Calabria.
Una mostra in cui le caratteristiche dell’opera dell’artista (l’uso sapiente del colore, la visione dell’umano, l’immaginifico) sono, in questo caso, strumenti per una lettura della Parola che coinvolge, emoziona, interroga. Con uno sguardo sulla natura umana. E quei colori che colpiscono ed esaltano sentimenti e riflessioni.
Si va, dunque, da “Come ombra è l’uomo che passa”, a “Il pescatore”, non ispirata da una parabola, “ma che nasce dall’osservazione dell’attuale crisi della famiglia”, a “La divina misericordia”, a “Le due case”, a “La carta o La scelta”, fino a “I frutti”, “La rete” e “Cristo pescatore”.
Dipinti realizzati tra il 2007 ed il 2010 da Eugenia Musolino, già protagonista di numerose esposizioni in Italia e all’estero ed impegnata nella diffusione della conoscenza del patrimonio artistico reggino (come sottolineato anche nel corso della presentazione della mostra, che ha visto l’intervento del parroco di San Giorgio, Don Antonio Santoro, di Lucia Lojacono, direttrice del Museo Diocesano di Reggio Calabria, di Maria Giuseppina Marra, direttrice dell’Archivio di Stato di Reggio e di Maria Antonietta Mamone, docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria), che come sempre riesce ad emozionare con la sua arte.