“Rinascere”: è il titolo di un libro, di un film tv, ma soprattutto è la parola che identifica proprio il percorso del protagonista, ovvero di Manuel Bortuzzo. Giovane promessa del nuoto italiano, viene raggiunto, nel febbraio del 2019, da due colpi di pistola, per uno scambio di persona. Da quel momento perde l’uso delle gambe e il suo sogno di partecipare alle Olimpiadi e la sua carriera sembrano finiti. Ma Manuel non si dà per vinto e trova la forza per ricominciare, per rinascere, appunto.
La storia di Manuel è diventata un’autobiografia e adesso un film per la tv, che andrà in onda, in prima serata, su Raiuno, domenica 8 maggio. Un lavoro intenso, non semplice, quello realizzato per raccontare questa storia: è il percorso che, come affermato durante la conferenza stampa di presentazione, hanno seguito autori e cast di questo film tv (una produzione Raifiction e Moviheart): a partire dagli interpreti, Alessio Boni, nel ruolo del padre di Manuel, e Giancarlo Commare, in quello del protagonista, e, naturalmente, il regista e sceneggiatore (insieme a Michela Straniero), Umberto Marino.
In particolare, abbiamo chiesto a Giancarlo Commare qualcosa in più proprio sul lavoro di preparazione per interpretare il ruolo di Manuel: ma nell’intervista che troverete a questo link (sulla pagina Facebook di culturalife.it), Giancarlo – uno degli attori più apprezzati della nuova generazione e che si divide con successo tra serie (da “Skam” all’amatissimo ruolo di Rocco nel “Paradiso delle Signore”, che ha interpretato fino alla scorsa stagione), film (“Maschile singolare”, “Sempre più bello”) e in questi giorni teatro, con “Tutti parlano di Jamie”, la versione italiana del celebre musical inglese sulla vera storia di Jamie Campbell – ci parla anche dell’attenzione del mondo della tv alle nuove generazioni e del rapporto tra cinema, tv e teatro.