Una conferenza stampa di presentazione molto attesa, quella della quarta stagione di Imma Tataranni – la serie che andrà in onda, per 4 puntate, su Raiuno, a partire da domenica 23 febbraio – e che stava procedendo tra anticipazioni e curiosità, prima dell’avvio di una aspra polemica che ha coinvolto l’attrice protagonista, Vanessa Scalera, e l’autrice dei libri da cui è liberamente tratta la serie, ovvero Mariolina Venezia.
Tutto nasce da una domanda, relativamente al fatto che Scalera non abbia nominato Mariolina Venezia nei ringraziamenti sul palco di Sanremo. Scalera afferma di “essersi proprio dimenticata” di inserire Venezia nei ringraziamenti, scusandosi per l’accaduto, e di avere da sempre un legame particolare, come attrice, con gli sceneggiatori. “Mariolina – aggiunge – ha scritto un personaggio straordinario”. A questo punto prende la parola la scrittrice, presente in sala in quest’occasione: “Avendo creato il personaggio non posso che essere una fan di tutti gli ingrati, Imma Tataranni è una paladina dell’ingratitudine, perchè la gratitudine che viene tanto sponsorizzata è spesso il primo passo per la connivenza, per i clan, per quella che si può chiamare anche mafia. Allora ringrazio Vanessa Scalera per la sua ingratitudine, perchè mi ha spesso dimenticata, ma è assolutamente libera, perchè io amo le donne libere. Vanessa Scalera è una donna libera, al pari di Imma Tataranni e forse non è un caso che la abbia interpretata così bene”. E prosegue: “Partecipo ai soggetti e alla revisione, ma senza potere in fase decisionale. Si è creato un piccolo miracolo, la storia è stata opzionata tre volte per farne una serie. Ho voluto dare acqua al mulino delle donne: ho voluto creare un personaggio che avesse qualcosa di leggermente irreale, proiettato nel futuro, una donna non particolarmente bella, normale, ma che avesse fiducia in se stessa. E grazie alla fiducia in se stessa, al suo non compiacere…Ecco, Vanessa è libera di ringraziare chi vuole, però Imma senza compiacere nessuno è piaciuta a tutti”.
A queste parole ribatte Scalera: “Siccome sono stata messa in mezzo, non voglio entrare nella tua volgare polemica, ricordo la tua ingratitudine nella prima conferenza stampa. Io devo solo ringraziare la produzione e il regista, ti ho sempre nominata nelle interviste…poi, avendo avuto un comportamento malmostoso…ricordo ancora la prima conferenza. Io non ti devo nulla”. E successivamente, ad ulteriore chiarimento chiesto da una giornalista, ribadisce: “ho detto solo che ricordo perfettamente le parole dette in conferenza stampa, rivolte a noi attori. E non erano parole carine”.
Un momento di tensione, che Massimiliano Gallo – interprete di Pietro, marito di Imma – cerca di stemperare, in chiusura della conferenza, iniziata, come si diceva, in un clima di attesa per la nuova stagione, con interventi e curiosità sulla serie.
“Un prodotto fatto con passione e generosità”, lo definisce in apertura Anouk Andaloro, capostruttura di Raifiction. “Un prodotto che si rinnova, in una linea di continuità”, aggiunge il regista, Francesco Amato. “E’ bello vederli crescere, attori e troupe. C’è come un allineamento di astri, dove le nostre stelle sono gli attori. E’ chiaro che loro producono tanta luce: quando si allineano, gli astri tendono ad oscurare il resto, invece queste sono stelle, con tante persone che tengono i piedi sulla terra”. E poi sottolinea l’importanza della scrittura, per una “serie che non ha paura di rinnovarsi. Quest’anno sarà una stagione molto romantica, con l’amore per le persone, l’amore per la giustizia. Imma per risolvere i casi deve scoprire la geografia dei sentimenti”.

Innovazioni, cambiamenti, dunque. Come per il personaggio di Diana, la cancelliera e amica di Imma, interpretata da Barbara Ronchi: “Diana, in questa stagione, vive il dilemma di capire cosa vuole fare da grande e pensa che diventare giudice di pace la metta alla prova, vuole aiutare gli altri. Non che non sia felice di stare con Imma: crede che abbia bisogno di lei, sia professionalmente, sia soprattuto umanamente. Non vuole abbandonarla: Diana è una buona amica, che gioisce del successo dell’altra ed è presente nei momenti importanti. Poi, è sempre la solita Diana”.
Per quanto riguarda Imma, Scalera anticipa che in questa stagione il suo personaggio “approfondirà il discorso amoroso”. Poi si sofferma sul tornare a recitare con un gruppo affiatato: “mi ricordo l’emozione con Barbara, quando ci siamo riunite per la prova costumi: abbiamo quel friccicore artistico nel riprendere la serie, di regalare emozioni diverse e quest’anno sono tante”.
“Credo che in questa serie raccontiamo un momento di riflessione dei vari personaggi – afferma Massimiliano Gallo, – Arrivano ad un certo punto e, per le scelte fatte, devono mettere in discussione un po’ tutto. Pietro è un po’ più maturo, in cerca di risposte per il momento di crisi della coppia, che ha una serie di problemi da affrontare, che sono poi quelli del mondo reale. Pietro e Imma si diranno un po’ di cose che non si dicevano da tempo. Inoltre, il mio personaggio avrà un nuovo amico, interpretato da Tommaso Ragno, che lo accompagnerà nel suo rinnovarsi”. Racconta poi dello stupore nel vedere, a Matera, persone che arrivavano dalla Macedonia o dalla Finlandia per vedere i set, i luoghi: “questo per dire cosa può creare un prodotto di qualità. Di solito compiamo serie, questa viene venduta nel mondo”.
La parola passa quindi ad Alessio Lapice, interprete del maresciallo Calogiuri, protagonista, insieme ad Imma, di un finale di stagione che ha lasciato il pubblico in attesa di capire come evolverà questo avvicinamento fra i due. Ci sono due piani su cui si svilupperà il personaggio, spiega Lapice: uno riguarda la parte investigativa, ovvero il fatto che Calogiuri porterà avanti una “missione segreta per capire cosa c’è dietro l’attentato” che lo ha coinvolto. E poi, “porta avanti una…non si può dire! Dopo quanto accaduto sulla Gravina di Matera…bisogna capire cosa succede”.
Tra le tematiche di questa stagione, Amato sottolinea che ci saranno argomenti “legati alla contemporaneità, in particolare la speculazione edilizia legata alla sanità, alla costruzione di un ospedale, tema che attraverserà tutta la serie”.
Un “elemento innovativo di questa stagione – aggiunge Scalera – è una Imma depressa, stanca, costretta su un divano a guardare le soap turche: ho amato follemente quel lato, si è lasciata andare, come ci si lascia andare nella vita quando le cose non vanno bene. Entro nel racconto della soap e divento protagonista con Calogiuri. Mi ha divertito moltissimo esplorare il racconto con Diana”.

Rispondendo ad una domanda sempre sui temi di attualità che lambiscono una serie legal, in questo caso quelli riguardanti la magistratura e la separazione delle carriere, l’attrice dichiara: “Da anni vivo in un’epoca che mi crea preoccupazione. La magistratura da sempre è stata sotto attacco: penso che Imma la pensi come me; non vorrei ora parlare di questo, ma è un momento preoccupante”. E poi, il tema della differenza d’età, con la presenza sempre più frequente nelle produzioni tv o cinematografiche, di coppie con una donna più grande rispetto all’uomo: “fino a quando non inizieremo a considerare il sesso visto dalle donne come una cosa normalissima, e continueremo a parlare di differenza d’età e toy boy, saremo ferme al palo. Il sesso deve essere raccontato anche da noi donne, è stato sempre raccontato con gli occhi degli uomini. Non vorrei nemmeno sottolineare questa cosa, ma Imma non è affascinata dalla bellezza di Calogiuri, ma perchè le ricorda la “se stessa giovane”, la ragazzina piena di ideali. Non voglio più che faccia notizia questo aspetto, ma fino a che lo farà, il problema c’è. Siamo intrisi di cattolicesimo e questo fa ancora scalpore. Lo vedo come una cosa naturalissima, non vedo nulla di strano, dobbiamo rivolgere lo sguardo dove vogliamo e dove sentiamo”.
E infine, la domanda al regista, su una possibile riconciliazione tra Imma e Pietro, se ci sarà un finale aperto per la prossima stagione: “anch’io lo scoprirò a breve, siamo ancora al montaggio delle ultime cose. Il finale è apertissimo a tutte le possibilità”.