Un protagonista “un po’ più ciancicato”, disilluso, ma che sa sempre ripartire; un tradimento di un amico, un viaggio sulle sue tracce; un nuovo volto attoriale per il ruolo di Italo e un ritorno importante: tante novità ma anche la certezza di ritrovare un grande personaggio e, insieme a lui, una squadra che più variegata non si può, ma anche ricca di sfaccettature, di umanità e talento. Rocco Schiavone – nato dalla penna di Antonio Manzini e protagonista della serie co-prodotta da Rai Fiction, Cross Productions e Beta Film – torna su Raidue da domani, 19 febbraio, per quattro puntate, che si preannunciano molto intense e con un finale di stagione tra “i migliori che abbiamo mai raccontato”, come sottolinea il regista Simone Spada, presente insieme al cast alla conferenza stampa della sesta stagione.
Una conferenza che, come sempre, rivela la grande ironia dell’interprete di Schiavone, Marco Giallini, che ormai – afferma – ad Aosta, set della serie, si sente di casa: “esco e non mi c..a più nessuno, tutti hanno già fatto la foto”. Si sofferma poi sull’evoluzione del personaggio: “all’inizio cercava più l’amore, adesso è meno presente alla vita di tutti i giorni. È il tempo che passa”. Come già evidenziato in passato, rimarca di aver portato tutto di suo nel personaggio: “Mastroianni diceva “so’ io che faccio quello”. Nella recitazione, l’attore ha una maschera, ma sei tu che porti le tue cose nei personaggi”. Un personaggio certamente disilluso, che – viene chiesto a Giallini, che conferma – forse rispecchia una disillusione delle persone.
“E’ una serie rodata che però sorprende sempre”, sottolinea il regista Spada. “Mi piace un po’ tutto di Schiavone, il mondo che creiamo”. In questa stagione, la storia, oltre che ad Aosta e a Roma, è ambientata anche in Sudamerica: “è stato più faticoso, ma nella parte organizzativa e produttiva. Per noi è una sfida ed è bello poterla realizzare”.

Oltre a quello dei nuovi set, come si diceva, la sesta stagione segna anche un’altra novità, ovvero il ritorno “stabile” di Caterina Rispoli, l’ispettrice, interpretata da Claudia Vismara, con cui il vice questore aveva anche avuto una storia e da cui però si è sentito tradito, dato il suo doppio gioco. “Caterina l’ha decisamente tradito – dichiara l’attrice – e ne porta ancora i segni. Rocco e Caterina, però, non hanno mai smesso di volersi bene e, durante queste ultime quattro stagioni, il filo tra i due personaggi non si è mai interrotto. È un personaggio che mantiene un suo fascino e un suo mistero, che nemmeno Manzini ha mai svelato. E’ una lunga storia, dobbiamo ancora capire cosa ci svelerà. Intanto, torna alla questura di Aosta”.
Altra novità, il ruolo di Italo – un tempo fedele spalla di Schiavone, adesso preda della ludopatia e persona di cui il vice questore non riesce più a fidarsi – che in questa stagione è interpretato da Paolo Bernardini: “non era facile entrare in corsa – dichiara -, invece tutti mi hanno coccolato”. In merito al suo personaggio, aggiunge che “Italo è molto combattuto tra amore e odio, e guarda Schiavone con molta difficoltà, vorrebbe delle cose e non le vorrebbe”.

Novità e conferme, si diceva: ritornano accanto a Schiavone personaggi storici, come il “mitico” ed esilarante D’Intino, che ha il volto del bravissimo Christian Ginepro; e poi Deruta (Massimiliano Caprara), Casella (Gino Nardella), l’anatomopatologo Fumagalli (Massimo Reale), il procuratore Baldi (interpretato da uno dei più importanti attori e registi del teatro contemporaneo, Filippo Dini), il questore (Massimo Olcese), l’esperta della Scientifica (una, come sempre straordinaria, Lorenza Indovina), gli amici Brizio e Furio (Tullio Sorrentino e Mirko Frezza), con cui si metterà sulle tracce di Sebastiano (Francesco Acquaroli), di cui ha scoperto il tradimento alla fine della precedente stagione, la giornalista Sandra (Valeria Solarino) e la moglie scomparsa (Miriam Dalmazio), che continua ad apparigli e a vivere nei suoi ricordi. E anche Antonio Scipioni (Alberto Lo Porto), il poliziotto che adesso è più vicino a Schiavone: “è l’unico di cui si fida, ormai”, rimarca Lo Porto, “è forse quello che ha maggior senso della giustizia, che ci crede un po’ di più”. E che “poi avrà un coinvolgimento emotivo”…, ma non può aggiungere di più: nessuno spoiler ulteriore, in vista dei nuovi episodi e aspettando nuove evoluzioni di una serie e di un personaggio come Rocco Schiavone, amatissimo e umanissimo.