Personaggi che mostrano la propria attualità e che, grazie ad un linguaggio moderno, ma che non per questo tradisce il testo originario da cui prende spunto, si offrono oggi alla percezione del pubblico con una nuova intensità, arrivando dritti al cuore dello spettatore. Una traduzione scenica che crea suggestioni, dinamismo, un racconto mai slegato, ma organico, fluido e sempre emozionante, con l’utilizzo di tecnologie che non costituisce un vezzo, una moda, ma che si integra alla perfezione con il testo.
Tutto questo ed anche tanto altro è “Memorie di Antigone”, la nuova produzione di Spazioteatro, che riporta sul palcoscenico questo classico con un linguaggio, inteso sia come testo ma anche come linguaggio visivo, davvero innovativo. Che coinvolge totalmente. Che ci riporta un personaggio visto da una prospettiva nuova, che descrive – solo protagonista reale in scena – la propria storia, il proprio percorso di crescita, i propri sentimenti. A farlo è Gaetano Tramontana, che veste i panni di Antigone mostrando così una universalità di temi e, appunto, di sentimenti. Antigone difende le proprie scelte ed il suo carattere forte si forma nel tempo, come un personaggio moderno, attuale. Antigone è sola in scena, ma dialoga, in una interazione virtuale, con gli altri personaggi. E su quegli stessi schermi che riflettono gli altri, si riflettono anche e soprattutto i suoi sogni, i suoi pensieri, i colori del suo passaggio.
Un lavoro davvero accurato, innovativo, creato da Tramontana, che è anche autore del testo e regista, dall’intero gruppo di Spazioteatro, ma che si avvale anche delle realizzazioni video di Antonio Melasi, che contribuiscono a far sì che “Memorie di Antigone” si ponga come uno dei più interessanti spettacoli visti negli ultimi anni.