Stabilire dei criteri validi per tutti per l’individuazione dei progetti extracurriculari delle scuole: è la proposta/denuncia avanzata dal presidente di SpazioTeatro, Gaetano Tramontana, affiancato, nel corso di una conferenza stampa, dagli “storici” componenti dell’associazione, Domenica Buda e Domenico Chilà (vicepresidente). Una conferenza convocata per tracciare un bilancio della stagione teatrale appena conclusa, ma che diventa l’occasione anche per porre l’accento sulla questione che riguarda le scuole: ovvero, su quale tipo di offerte vengono avanzate alle scuole, quali le opportunità per le compagnie di presentare dei progetti e di esporli.
Tramontana parla partendo proprio dall’illustrazione di quanto fatto durante la stagione: su tutto, sottolinea le due novità, il progetto Scavalcamontagne, che ha visto il teatro arrivare in piccoli paesi della provincia dove solitamente il teatro non arriva, ma che hanno a disposizione delle strutture dove si può fare cultura. E soprattutto, il teatro ragazzi, con tre spettacoli che hanno coinvolto tanti bambini. “Quando organizziamo le diverse iniziative – sostengono i rappresentanti di SpazioTeatro – andiamo prima anche a vedere qual è la domanda e studiamo il linguaggio, le proposte”. Un presupposto fondamentale, dunque, che rapportano anche alla funzione del teatro per le scuole, all’offerta extracurriculare. “Quando siamo andati a proporre iniziative per le scuole – afferma Tramontana – in alcuni casi abbiamo trovato molte difficoltà, in altri addirittura un muro. Non è bello essere trattati così, sapendo che non tutti vengono trattati così. Cassare a priori alcune iniziative e accettarne altre è la regola. La nostra critica è a come le attività extracurriculari sono usate. A volte c’è il rischio che diventino un bancomat”.
“Ci piacerebbe – prosegue – che magari tutte le insegnanti rappresentanti dei progetti di teatro andassero a vedere gli spettacoli, si informassero sul teatro, andassero nei teatri ma non solo in quelli con le poltroncine rosse”. Da Tramontana e da SpazioTeatro giunge, dunque, una critica forte, ma anche una serie di proposte, come un incontro con le scuole su questi temi. Ma, evidenzia Domenica Buda, esiste anche una disinformazione rispetto alle proposte, rispetto alle attività che vengono svolte dai gruppi. Su questo punto gli fa eco Tramontana, rimarcando come a volte non venga colta l’effettiva valenza di spettacoli o attività. Dunque, una proposta a 360 gradi diretta alla formazione del pubblico, a partire proprio dagli spettatori più piccoli, il futuro del teatro.