E’ quasi tutto pronto a SpazioTeatro per una nuova stagione tra rassegne, nuove produzioni e naturalmente i laboratori teatrali che da tanti anni rappresentano un punto fermo dell’attività di SpazioTeatro in città.
Proprio con i laboratori riaprirà la Sala di Via S. Paolo dopo la pausa estiva e saranno gli allievi più giovani, a partire dal 7 ottobre, e dare il via all’attività con “Palcogiochi”, il laboratorio dedicato ai bambini dai 7 ai 10 anni giunto alla quarta edizione: un’esperienza che spazia dal gioco al teatro, uno spazio per liberare la creatività e le potenzialità espressive di bambini e ragazzi, rivelatosi col tempo un autentico percorso di crescita artistica e relazionale per stimolare ed ampliare le capacità comunicative dei bambini in un contesto ludico e socializzante.
Dal 9 ottobre spazio allo storico Laboratorio dell’Attore, giunto ormai all’edizione numero 14. Una delle attività formative più longeve del territorio che quest’anno si avvale di un gruppo fisso di tre docenti: Gaetano Tramontana, Lorenzo Praticò e Valentina De Grazia, oltre ad interventi di artisti “esterni” che daranno vita a workshop tematici.
Tra le attività in programma: training fisico ed espressione corporea, esercitazione vocale, improvvisazione individuale e di gruppo, analisi del testo e del personaggio, rappresentazione conclusiva.
La novità di quest’anno è l’apertura ad allievi dai 17 anni in su, quindi senza limiti di “anzianità”.
Il laboratorio, per il quale non è richiesta particolare esperienza pregressa, sarà preceduto da un incontro di presentazione e selezione il 2 ottobre a partire dalle 16.00.
“Siamo sempre più convinti – afferma il direttore artistico Gaetano Tramontana – che il teatro inteso come luogo di creatività e non di mera esibizione di abilità sia fondamentale per la creazione di un tessuto sociale e civile maturo, che possa dare prospettive di crescita all’intero territorio e in tutte le professioni; ecco perché va accolta sempre positivamente la nascita di nuove esperienze teatrali e formative, che servano anche ai gruppi più rodati come il nostro per verificare costantemente la propria capacità di dialogo con le generazioni e di relazione con il contemporaneo.”