Nuova iniziativa promossa dall’Associazione Snap: partirà il 30 novembre prossimo un interessante percorso formativo, un’attività che prevede 5 week-end laboratoriali dal titolo “Percorso di Libertà e Diritti: lavoro sulla cittadinanza attiva nei conflitti quotidiani”.
Il laboratorio è un corso in cui donne e uomini “si ritrovano per lavorare assieme, discutendo, facendo esercizi e usando le tecniche del Teatro dell’Oppresso”. Si tratta di un progetto, “rivolto ad un minimo di 15 persone fino ad un massimo di 30 persone, che come cittadini hanno voglia di mettersi in gioco e che abbiano voglia di cambiare i piccoli e grandi conflitti quotidiani”.
Il percorso formativo è rivolto a tutti coloro “che sono interessati ad un percorso esperienziale di crescita personale per sviluppare spontaneità e creatività, e anche tutti quelli che desiderano dare spazio alle proprie emozioni, superare blocchi e timidezze, con il piacere del gioco; chiama all’appello assistenti e operatori sociali, psicologi, educatori, insegnanti, studenti, tutti coloro che vogliono lavorare per l’agire sui cambiamenti personali e/o socio/politici”. Il programma prevede il primo incontro, che si svolgerà il 30 novembre ed il primo dicembre, con il laboratorio di base sul Teatro dell’oppresso; seguirà, il18 e 19 gennaio 2014, il laboratorio di approfondimento sul Teatro Immagine; il 22 e 23 febbraio, il laboratorio di approfondimento sul Teatro Forum; il 22 e 23 marzo, il laboratorio di approfondimento sul Teatro Invisibile; e infine il 19 e 20 aprile, il laboratorio di approfondimento sulla figura del Giolli. Gli orari saranno: sabato 15,00 19,00 domenica 9-13 e 14,30 18,3..
L’intero percorso “è inteso come un viaggio per scoprire e scoprirsi nella relazione come unità di corpo, pensiero ed emozione.
Il laboratorio sarà condotto da CiccioTedesco, operatore formatosi con la Cooperativa Giolli di Parma e in Brasile. Ciccio Tedesco usa ormai da molti anni il Teatro dell’Oppresso in settori diversi quali: tossicodipendenza, disagio giovanile, malattia mentale, handicap, criminalità, ecc.”.
Il Teatro dell’Oppresso è un metodo estetico inventato e sviluppato da Arturo Boal a partire dagli anni ’60 in Brasile. Il teatro è usato come linguaggio e come mezzo di conoscenza e trasformazione della realtà interiore, relazionale e sociale. E’ un teatro che rende attivo il pubblico e serve agli “spett-attori” per esplorare, mettere in scena, analizzare e trasformare la realtà che essi stessi vivono.