“Irriducibili e sempre in mutamento i premi Ubu, gli Oscar del teatro italiano (così definiti dal suo ideatore Franco Quadri, dall’anno della sua fondazione nel 1978) giungono alla Quarantatreesima edizione dopo due anni di chiusura e attese. Sono approdati a Riccione, per un’edizione speciale in omaggio al loro fondatore Franco Quadri – figura cardine per la storia del Premio Riccione – nel decennale della morte, dopo diverse edizioni al Piccolo Teatro di Milano (con cui mantengono un legame storico).
E’ stata una festa – promossa da Associazione Ubu per Franco Quadri e Riccione Teatro – per unire artisti, critici e spettatori di diverse vedute o ambiti in un unico respiro, con luci e atmosfere che richiamavano gli accenti e i toni patafisici tanto amati e evocati da Quadri.
La quarantatreesima edizione dei Premi Ubu – gli unici riconoscimenti che vengono attribuiti completamente tramite referendum (hanno votato in totale 64 referendari) – è stata l’occasione per confermare un processo di radicamento del Comitato Critico di gestione (Lorenzo Donati, Roberta Ferraresi, Laura Gemini, Maddalena Giovannelli, Graziano Graziani, Rossella Menna con Leonardo Mello) che da qualche anno – per conto del direttivo (Jacopo Quadri – presidente; Cheti Corsini; Luigi De Angelis e Cristina Ventrucci) – supervisiona il funzionamento della consultazione, come sempre svoltasi in due fasi: dapprima l’invio delle preferenze da parte di ogni votante e, poi, il ballottaggio che decreta i vincitori.
La serata – trasmessa in diretta radiofonica su Rai radio3-Radio3Suite dalle 20.30 (raiplayradio.it/radio3/) in una consuetudine di rapporto iniziata nel 2016 – ha avuto una sede d’eccezione negli spazi appena rinnovati del Cocoricò di Riccione in cui gli Ubu rinnovano l’energia patafisica da cui prendono ispirazione. In conduzione l’attrice e scrittrice Chiara Francini, con il contrappunto delle musiche dal vivo di ospiti quali Diodato e Rodrigo D’Erasmo. Al critico Graziano Graziani, del Comitato di gestione del Premio Ubu, il compito di raccontare i nodi che il teatro sta attraversando in questa epoca di cambiamento. La trasmissione è stata seguita da diversi gruppi d’ascolto, raccolti in teatri, circoli e abitazioni in diverse parti d’Italia, da Milano a Napoli, da Roma a Bologna e Torino. La cura della messa in onda radiofonica è stata di Laura Palmieri – Rai radio3.
A trionfare come “Migliore spettacolo dell’anno” è stato Hamlet, versione in chiave “teatro totale” del classico di Shakespeare, a cui Antonio Latella si è avvicinato per la terza volta con la complicità dei dramaturg Federico Bellini e Linda Dalisi e le scene, parte della drammaturgia, di Giuseppe Stellato (candidato a sua volta per un altro lavoro di Latella, La valle dell’Eden), produzione Piccolo Teatro di Milano. Per lo stesso spettacolo ha vinto l’Ubu come “miglior attrice performer under 35”, Federica Rosellini che, per citare le parole del suo regista, «possiede il dono artistico dell’ambiguità e del dubbio, perché l’Hamlet del XXI secolo va oltre la sessualità, oltre la distinzione donna/uomo». “Miglior attoreperformer under 35” è stato, invece, Francesco Alberici interprete di più spettacoli della compagnia Deflorian e Tagliarini, ma anche del monologo Diario di un dolore. Il premio alla migliore regia è andato a Fabio Condemi, classe 1988 come Alberici, per lo spettacolo La filosofia nel boudoir da De Sade, parte di una personale ricerca di ‘testi di formazione alla rovescia’ che si abbina alla scelta di autori come De Sade o Pasolini con “la propensione (o la condanna) a uscire dal mondo o a scomparire pur lasciando una traccia indelebile di cui non riusciamo a liberarci”. “Miglior attrice o performer” e “Miglior attore o performer” sono stati rispettivamente: Manuela Lo Sicco per Misericordia di Emma Dante e Gabriele Portoghese per Tiresias da Kae Tempest, regia di Giorgina Pi (Portoghese è anche interprete dello spettacolo, omaggio a Pasolini – Questo è il tempo in cui attendo la grazia – di Condemi). Il premio alla “Migliore curatelaorganizzazione” è andato a un progetto condiviso da una coppia, anche di vita, Lucia Franchi e Luca Ricci per Kilowatt Festival che realizzano a Sansepolcro, dal 2003. Per la sezione “Miglior nuovo testo italiano o scrittura drammaturgica”, il premio Ubu è andato a Mariano Dammacco per Spezzato è il cuore della bellezza, racconto a più voci di un triangolo amoroso, costruito per frammenti e domande sull’amore e le sue degenerazioni. “Miglior spettacolo di Danza” è stato Doppelgänger creazione sul doppio di Antonella Bertoni e Michele Abbondanza, in stretta complicità con Maurizio Lupinelli, nato da una residenza ad Armunia e il debutto al Festival Inequilibrio. Il premio Ubu al “Miglior allestimento scenico” è andato allo scenografo svizzero, che si divide tra opera e prosa, Nicolas Bovey per due titoli La casa di Bernarda Alba da Garcia Lorca e Le sedie di Ionesco, prodotti dallo Stabile di Torino – Teatro Nazionale, rispettivamente con la regia di Leonardo Lidi e Valerio Binasco. Il premio per i “Migliori Costumi” è stato vinto da Emanuela Dall’Aglio per le creazioni immaginifiche di Naturae, lo spettacolo della Compagnia della Fortezza, con la regia di Armando Punzo. Il premio Ubu al “Miglior disegno luci” è andato a Pasquale Mari – storico light designer che attraversa teatro, opera e cinema, sin dagli esordi con il gruppo Falso Movimento – per due spettacoli: Misery, regia di Filippo Dini (produzione Teatro Due – Teatro Nazionale di Genova) e Solaris, omaggio alla fantascienza e a Tarkovskij, regia di Andrea De Rosa (produzione Teatro Nazionale di Genova e Teatro di Napoli – Teatro Nazionale). Il premio come “Miglior progetto sonoro” è andato al Collettivo Angelo Mai per il lavoro sull’ambiente musicale e sonoro di Tiresias. Lo sguardo internazionale degli Ubu ha visto trionfare come “Miglior spettacolo straniero presentato in Italia” INK di Dimitris Papaioannou creazione site specific, ideata in Italia per due festival in sinergia, Torinodanza e Festival Aperto di Reggio Emilia. Invece, il premio al “Miglior nuovo testo straniero o scrittura drammaturgica” è stato una conferma dopo il Leone d’Argento della Biennale 2021. Lo ha vinto Kae Tempest con Tiresias, da Hold your Own. Resta te stessa, che porta a tre (miglior attore e progetto sonoro) la quota Ubu 2020-21, per lo spettacolo messo in scena da Giorgina Pi BlueMotion Collettivo “Angelo Mai”.
La scelta dei sei premi speciali va a comporre una geografia e una mappa di attività che hanno testimoniato la necessità del ‘dal vivo’, declinata in più forme o linguaggi alternativi, quasi a voler marcare il tentativo di lanciare messaggi simili a quelli nelle bottiglie nell’Oceano: Now/Everywhere _ Amat, Gruppo di Lavoro Artistico (“GLA”) _ Teatro Metastasio di Prato, Lingua Madre _ LAC di Lugano, Politico Poetico _ Teatro dell’Argine, Indifferita _ Frosini/Timpano, Radio India _ Teatro India (Teatro di Roma).
L’immagine di questa speciale edizione Biennale è stata ideata dallo Studio Luca Sarti.
Ai premiati insieme alla coppa verrà consegnato in anteprima il volume Ubulibri – SUMMA CRITICA. Il teatro di Maria Grazia Gregori – a cura di Leonardo Mello; prefazione di Renato Palazzi (edito da Ubulibri, in collaborazione con Associazione Ubu per Franco Quadri e con il contributo di Cariplo) che raccoglie gli scritti di oltre quarant’anni di una delle personalità più attive, indipendenti e appassionate della critica teatrale. Maria Grazia Gregori firma dell’Unità fino al 2014, anno della sua chiusura, ha attraversato il ‘900 e ci ha accompagnati dalle pagine web di DelTeatro fino a poco meno di un anno fa. E’ stata il premio Franco Quadri 2019 e ci ha lasciati in questo 2021, così come Renato Palazzi, autore della prefazione al volume”.