L’universalità dei classici, dimostrata anche attraverso riletture, adattamenti, trasposizioni: “Odissea cabaret” parte da questo spunto per ripercorrere temi, appunto, universali, attualissimi, come emigrazione, solitudine, libertà, rifacendosi a quel caposaldo letterario, ma portandolo in scena attraverso un racconto che travalica tempi e spazi.
L’apertura della stagione della residenza teatrale Teatrhegion è, dunque, affidata a questo spettacolo, che ha debuttato la scorsa estate, firmato da Nicoletta Robello: un testo che ripropone quel viaggio di Ulisse, come metafora questa volta di viaggio tra problemi contemporanei. E, dunque, oggi Nessuno ha le sembianze di un cameriere immigrato, che ha problemi con la sua famiglia che ha dovuto lasciare, ma che racconta anche i problemi del suo Paese. Non ha la forza di tornare, ma è un avventore ubriaco, che ha le sembianze di un ex soldato, a spronare il cameriere a combattere per riprendersi la sua vita. Insomma, un percorso come quello di Ulisse: l’eroe ritorna, come afferma il soldato che, prima di conoscere il cameriere, era in realtà sfiduciato, sentiva che nessuno aveva più bisogno di lui, della sua saggezza. Infatti, dietro le sue sembianze si cela la saggezza di Atena, che si sente ormai priva di uno scopo.
Universalità, contemporaneità, tematiche sociali si incontrano, dunque, con un pizzico di humor, in questo spettacolo: in scena Enzo de Liguoro, nei panni dell’avventore, e Mohamed Ba in quelli del cameriere. Forti presenze sceniche per questo spettacolo, che dà il “la” alla programmazione, promossa dalla Compagnia Scena Nuda, e che proseguirà a gennaio con “Zets”, con Andrea Collavino e Deniz Ozdogan.