Un momento dedicato al ricordo di chi al teatro ha dato molto; un momento dedicato anche al sostegno di qualcosa di importante per la città, come l’attività dell’Hospice. Ed un momento in cui il teatro reggino si riunisce, mostrando come l’arte può essere appunto momento di sintesi e di crescita di una città. Il II memorial Pino Raffa, intitolato alla memoria del vice presidente di Spazioteatro, scomparso due anni fa, è stato tutto questo: un succedersi di emozioni, un teatro vitale, che sa coinvolgere, far pensare e divertire. E che soprattutto testimonia tutto il fermento creativo che esiste in città.
Dai giovani del Laboratorio Soleluna, in “Eudemonia” di Enzo de’ Liguoro, un viaggio attraverso la poesia; al monologo di Basilio Musolino, di Experimenta Teatro, che ancora una volta trova nei testi di Rocco Carbone spunti per un teatro che dà vita a riflessioni; all’interpretazione di Lorenzo Praticò, anche autore di “Respiro”, un percorso nella memoria, in cui lo sport diventa metafora; alla intensa canzone che Domenica Buda ha dedicato a Pino Raffa, e che ha introdotto un altro monologo, che ha visto Gaetano Tramontana, di Spazioteatro, portare in scena un brano tratto da “Esercizi materiali” di Domenico Loddo, un “insolito” dialogo con Dio, ricco di sfumature, tra il surreale e la realtà delle emozioni. E ancora: l’ironia con cui Nicola Giunta sapeva descrivere il reggino, riproposta da “I Tre Farfalli – Teatro Etnico”, e la trascinante vèrve della Compagnia Teatro di Reggio, con una scena di “Calabria in chiaroscuro” di Enzo Zolea, di cui era stato tante volte protagonista anche lo stesso Raffa. Fino alle suggestioni che la musica dei Mattanza sa sempre creare: una chiusura in note per una serata in cui ricordo, emozioni, lezioni si sono uniti, all’insegna del teatro.
P.S. Sul sito di Spazioteatro (associazione che ha promosso la serata), all’indirizzo internet www.spazioteatro.net, si può ammirare la gallery fotografica dell’iniziativa.