Parlare di crisi è fondamentale, di questi tempi: fondamentale far conoscere una realtà che tocca i lavoratori, le difficoltà, le ripercussioni, ad esempio, sulla vita quotidiana. Parlandone attraverso l’arte, il messaggio mutuato da linguaggi differenti giunge allo spettatore in maniera diretta, “costringendolo” a riflettere, anche attraverso lo strumento del sorriso venato di amarezza o del grottesco, ma arrivando al cuore dello spettatore stesso. E non è un caso se, in questi ultimi due anni, tanti siano stati gli esempi, al cinema, in teatro, e recentemente anche in tv, di “racconto” della crisi.
Come fa “Operai oggi”, lo spettacolo, andato in scena a Spazioteatro, realizzato dal Teatro del Sangro. Le verità, spesso poco sottolineate, di una vita in cassa integrazione vengono rimarcate, alternandosi a toni comici, come elementi che contribuiscono ad esasperare anche la vita di coppia, facendo affiorare piccoli e grandi disagi, tensioni sopite, differenze di visioni, che si ripercuotono anche nel modo di rapportarsi agli altri. Il tutto, come si diceva, mediato dall’arte, dal linguaggio che unisce la realtà di una situazione tragica con spunti comici, resi con forza dalla capacità attoriale e dalla grande mimica dei due interpreti, Stefano Angelucci Marino, che è anche regista ed autore, e Francesca D’Este .
Insomma, uno spettacolo “necessario”, come tutti quelli che oggi contribuiscono a raccontare questa realtà.