Il 5 settembre, alle 20, presso il Teatro Auditorium Unical (TAU), al termine della prima giornata della Conferenza Nazionale della Società Italiana Luce di Sincrotrone (SILS), che vedrà i suoi lavori protrarsi fino al 7 settembre, verrà presentato in anteprima lo spettacolo “Spettri di Newton, una storia umana della luce” di Lorenzo Praticò. In scena, nei panni di un Isaac Newton tormentato dai fantasmi che ne hanno attraversato l’esistenza, Ernesto Orrico accompagnato dal vivo dalle sonorità cromatiche originali di Massimo Garritano.
Il progetto, concepito e sviluppato in stretta collaborazione da artisti e autori della scena teatrale calabrese e ricercatori del Dipartimento di Fisica dell’Unical, ruota intorno alla “scoperta filosofica straordinaria” che la luce è una miscela eterogenea di colori, una scoperta che ha condizionato la vita di Newton oltre l’immaginabile, trascinandolo in un aspro confronto con la comunità scientifica
del suo tempo. Un tempo quello, la seconda metà del XVII secolo, in cui la nuova cultura della scoperta cominciava a cambiare il mondo, la scienza ad aggredire la magia, il mito a essere insidiato dai fatti, la dottrina a essere sostituita dalla “teoria”. In questo nuovo mondo non è più possibile sottrarsi al confronto e alla competizione tra pari che, per essere gestita, ha bisogno di regole (e dunque di accademie e società) e di rivendicazione di priorità (e dunque della stampa che certifichi la paternità dei risultati).
“Spettri di Newton” è la storia di un frammento di vita e di scienza del “geniale misantropo” non molto diversa da quella di tutti quegli esseri umani che, stretti tra i loro talenti e le loro manie, hanno battuto strade inesplorate, accidentate come solo può essere il cammino che porta alla conoscenza. Una storia paradigmatica e appassionante che, attraverso la lente d’ingrandimento della narrazione teatrale, prova a proporre un dialogo poetico tra il nostro e un tempo che forse non apparirà più così lontano.
L’anteprima del 5 settembre è riservata ai soli convegnisti.
Regia e drammaturgia della scena sono di Manolo Muoio e Ernesto Orrico. Raffaele Agostino e Peppe Liberti hanno fornito la loro consulenza storico – scientifica. Le luci e l’audio sono opera di Jacopo Andrea Caruso. Lo spettacolo è prodotto da Zahir associazione culturale con la co-produzione di Teatro Rossosimona e il sostegno del Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria e del progetto NoMaH (Novel Materials for Hydrogen Storage), attuato da un consorzio università/imprese di cui è capofila l’Università della Calabria
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