
Un’autentica esplosione di talento: quello vero, che nasce sulle tavole del palcoscenico, che si forma con la tecnica, che sa spaziare tra la cultura alta e quella popolare, con la semplicità che nasce dal lavoro, proprio perchè possa arrivare a tutti. Tutto questo è Drusilla Foer, tutto questo è “Eleganzissima”: la summa di questo talento, il modo in cui l’alter ego di un artista immenso – Gianluca Gori – fa arrivare al pubblico non messaggi, ma concetti, pensieri, storie, attraverso l’arte della musica e del teatro. E il pubblico ricambia la sincerità dell’arte: come il pubblico che ha riempito la platea di Catonateatro, facendo registrare il sold-out, e che Drusilla ha entusiasmato, ieri sera, con il suo spettacolo.

Chi va a vedere uno spettacolo diviene parte del teatro, è parte essenziale del teatro: lo sottolinea l’artista, chiudendo un recital che è stato un percorso, un viaggio, un racconto, ma soprattutto, come si diceva, il compendio di un grande talento. Non è la Drusilla che molti hanno conosciuto sul palco di Sanremo (o meglio, non solo); non è solo un vortice di taglienti battute e momenti di intelligente comicità e sarcasmo: in “Eleganzissima” c’è questo, ma anche tanto altro. C’è la riflessione su temi alti, non giustapposta, ma parte di un racconto, strutturata attraverso una costruzione drammaturgica; c’è la musica, che punteggia il racconto, ma lo fa con scelte mai scontate – dall’omaggio al grande Lelio Luttazzi, in apertura di serata, a “Purple rain” di Prince, chiudendo con quella poesia che è “Smile” – e con arrangiamenti che colpiscono per l’assoluta originalità, ma anche l’audacia, il rischio nelle variazioni, nei cambi di registro. Sfide musicali che Drusilla vince sempre, con una capacità vocale, una forza interpretativa, che rendono la canzone una performance teatrale.

La formazione teatrale si esplica sul palcoscenico in tanti piccoli elementi, particolari che creano quella performance, creano il racconto: i gesti lievissimi, i movimenti delle mani, gli sguardi e soprattutto i perfetti tempi teatrali – non solo comici.
Che si parli di sentimenti, di libertà, di pregiudizi, di guerra o di vita, è la capacità di saperne parlare, di saperne fare arte perchè quel sentimento, quell’avvenimento sia compreso: ed è ciò che si è visto l’altra sera, sul palco di Catonateatro.

Dopo il successo di Drusilla Foer, domani altro appuntamento del cartellone di Catonateatro: L’ispettore generale di Nikolaj Vasil’evič Gogol’, che vedrà protagonista Enrico Guarnieri.