
Torna “Le Maschere e i Volti”, ovvero la stagione con cui “Catonateatro si veste d’inverno e presenta la sua naturale prosecuzione” al Teatro Cilea di Reggio Calabria: dal 19 gennaio e fino al 19 aprile 2022, la Polis Cultura proporrà la VI edizione della rassegna, con tanti nomi del teatro contemporaneo, molti dei quali per la prima volta a Reggio.
Ad aprire il cartellone, un’anteprima nazionale, ideata e diretta da Michele Guardì, che sceglie di debuttare a Reggio Calabria con Il Caso Tandoy, interpretato da Gianluca Guidi (che torna a Reggio dopo il grande successo delle due repliche di Aggiungi un posto a tavola), Giuseppe Manfridi (drammaturgo contemporaneo tra i più prolifici), Caterina Milicchio, insieme a un cast di altri otto attori. Uno spettacolo che si caratterizza “per l’attualità dei temi trattati e per l’originalità della struttura nella quale il racconto spazia a volte sorprendentemente dal dramma a momenti di inaspettata comica leggerezza. La commedia, tratta da una storia vera, mette in scena uno degli errori giudiziari più clamorosi degli anni sessanta legato all’assassinio di un Commissario di Pubblica Sicurezza”.
Un altro ritorno sarà, il 31 gennaio, quello di Carlo Buccirosso (da poco apprezzato, nel ruolo del procuratore, nella fiction di successo Imma Tataranni), con lo spettacolo la cui tournée fu interrotta per il Covid lo scorso anno, La rottamazione di un italiano per bene, di cui è anche autore e regista. La commedia narra le vicende di Alberto Pisapia, ristoratore di professione sull’orlo del fallimento, che dovrà affrontare un incubo che logora la serenità della sua famiglia.
Uno degli attori più apprezzati dello spettacolo italiano tornerà al Cilea (dopo I duellanti, proposto nel 2017) il 10 febbraio: Alessio Boni sarà il protagonista di Don Chisciotte, che presenterà nell’adattamento da Cervantes di Francesco Niccolini, per la regia dello stesso Boni, Roberto Aldorasi e Marcello Prayer, quest’ultimo anche nel cast assieme ad una straordinaria Serra Ylmaz nei panni di Sancho Panza.
Si continua con un altro importante nome del teatro italiano, per la prima volta a Reggio Calabria: Giulio Scarpati, che sarà il 17 febbraio al Teatro Cilea con Il Teatro comico di Goldoni, per la regia di Eugenio Allegri. “Lo spettacolo mette in scena una compagnia impegnata nelle prove di uno spettacolo, e mentre si prova, si riflette, si ricerca, ci si accapiglia e ci si ama, si fa fatica e ci si diverte. Esempio di teatro nel teatro, in essa affiorano gli intenti della riforma goldoniana insieme a motivi, stereotipi, tormenti e ambizioni della comunità teatrale di ogni tempo”.

Ancora un grande artista (anche in questo caso, per la prima volta a Reggio), poliedrico, impegnato al cinema, in tv ed in teatro: Emilio Solfrizzi sarà protagonista, il 3 marzo, de Il Malato immaginario di Molière, per la regia di Guglielmo Ferro. Solfrizzi è “perfetto nel ruolo di Argante: il rifugiarsi del personaggio nella malattia non è altro che una fuga dai problemi, dalle prove che la vita gli mette davanti. La comicità di cui è intriso il capolavoro di Molière viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno a lui e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti”.
Il 10 marzo Carlo Buccirosso tornerà sul palcoscenico del Cilea insieme a Biagio Izzo, nella commedia Due vedovi allegri, scritta e diretta dallo stesso Buccirosso: “ambientata in un condominio molto particolare, a tre anni dalla fine della pandemia, racconta la vita di Cosimo Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco che vive di continue ansie per le malattie infettive e sospetti di congiure, con in più una confisca del suo appartamento per il fallimento dell’attività di antiquario. A tutto questo si aggiunge la costante allegra presenza del custode Salvatore, vedovo anche lui, ma bizzarro e di tutt’altro carattere”.
Il 27 marzo spazio al musical, con My Fair Lady, proposto dalla Compagnia nazionale del Musical, con Ornella Brunetto, Emanuele Puglia e altri 15 tra attori, cantanti e ballerini, per la regia di Gisella Calì. Tratto dal testo teatrale Pigmalione di G.B.Shaw, che ha ispirato a sua volta il famoso film di George Cukor con Audrey Hepburn, vincitore di 8 premi Oscar, “lo spettacolo racconta del professor Higgins, studioso di fonetica, che scommette con un suo collega di riuscire a trasformare in pochi mesi la sgraziata fioraia Eliza in una raffinata dama dell’alta società. Ma ben presto saranno i sentimenti a prendere il sopravvento”.

Ancora uno dei più noti artisti italiani, che spazia tra cinema (tra l’altro, ha presentato alla Mostra di Venezia il suo ultimo film da regista, dedicato alla storia dei fratelli De Filippo), tv e teatro, per la chiusura della stagione, il 19 aprile: Sergio Rubini, accompagnato dalla band Musica da ripostiglio, presenterà La ristrutturazione, “un racconto esilarante in forma confidenziale, della ristrutturazione di un appartamento, un viavai di architetti e ingegneri, allarmisti e idraulici, operai e condòmini. Una pletora di personaggi competenti e incapaci, leali e truffaldini, scansafatiche ed operosi fino all’esaltazione, che si avvicendano nella vita dello sfortunato padrone di casa, stravolgendola senza pietà”.