Una nuova produzione teatrale per il Collettivo Conimieiocchi, che “opera sul territorio calabrese coinvolgendo realtà internazionali in progetti di formazione e ricerca artistica” e “propone azioni creative multidisciplinari basate sulle metodiche di comunicazione non violenta e i processi creativi ispirati al Process-Work e al Devised Theatre. Il collettivo, formato da performers, musicisti, antropologhe, pedagoghi/e, videomakers e registe, ha dedicato gli ultimi tre anni alla ricerca tra Teatro e Comunità su I Picitti, quartiere spopolato del centro storico di Acri (CS), realizzando con la popolazione tre momenti spettacolari dove le storie del Passato, Presente e Futuro hanno preso forma facendo specchio alla comunità stessa. L’ultima annualità, dedicata al Tempo Futuro, ha visto coinvolto l’Istituto Teatrale Statale del Costa Rica in collaborazione con gli Istituti Superiori di Acri. Picitti ha aperto riflessioni profonde su ciò che resta oltre lo spopolamento umano, aprendo la ricerca al mondo vegetale e all’ambiente naturale, che sarà sviluppata dal collettivo nel 2023 in collaborazione con l’Ente Parco Sila.
Fino al 2021 ha coordinato le attività del C.A.G. dell’Università della Calabria in collaborazione con il Centro Women’s Studies realizzando il progetto teatrale Femminino Creativo andato in scena al Piccolo Teatro Unical. La ricerca teatrale sul femminile continua ancora oggi grazie al Laboratorio Sociale e Arti Sceniche con le detenute della Casa Circondariale di Castrovillari che andrà in scena a Dicembre 2022. Le produzioni teatrali di ConimieiOcchi traggono ispirazione dalla ricerca sociale e formativa sviluppata sul territorio, elaborando momenti performativi tra teatro, musica e video. Il 18 Dicembre sarà in scena con “Cantando sulle Ossa”, opera teatrale liberamente tratta dalle fiabe di ‘Donne che corrono coi lupi’ di Clarissa Pinkola Estès, presso lo Sparrow di Rende (CS). “Cantando sulle Ossa” nasce da un teatro ‘povero’ fatto da corpo/voce/immaginazione: suoni ancestrali di semplici strumenti, voci, rumori e intromissioni sonore creeranno il canto delle attrici. Il pubblico è invitato ad accomodarsi in un cerchio rituale e a lasciarsi trasportare dalla narrazione delle fiabe popolari, veicolo di trasformazione intima e testimonianza di umanità.
“Il campo di ricerca è profondo, quanto sono profonde le strutture ossee nei corpi, per quante storie custodiscono, per quanto sono antichi gli archetipi delle fiabe””.