Prosegue nel fine settimana a SpazioTeatro la rassegna teatrale dedicata ai giovani spettatori.
Sabato 28 in doppia replica alle 16.30 e alle 18.30 e domenica 29 alle 16.30, debutta una nuova produzione del gruppo reggino dedicata ai bambini e ragazzi dai 6 anni in su, che però strizza l’occhio anche agli adolescenti, trattando la nascita e i tortuosi percorsi di un giovane amore.
Sin dal titolo “Amore Psiche”, con il cuore alternativo alla scritta “love”, ricorda i messaggi “graffiati” sui muri dai giovani di tutte le città, così il mito di Cupido e Psiche viene riletto da SpazioTeatro con un linguaggio che lo trasforma in una fiaba centrata sulla vittoria dell’amore su invidia e gelosia.
Lo spettacolo è ideato e interpretato da Anna Calarco, affiancata dalle bambole create da Marcella Praticò e diretto da Gaetano Tramontana.
Scremando, naturalmente, la componente erotica più esplicita del mito originario, il racconto si concentra sul nucleo fondamentale di questa favola antica: la potenza dell’amore su tutto. Zefiro, il vento servitore di Amore, che ha un ruolo marginale nella storia originale, qui diventa il narratore e il motore della vicenda, il vento che porta fino ai nostri giorni una storia universale: di come Psiche dovette superare durissime prove per difendere il suo Amore; e di come non fu sola. Le parole di Zefiro infatti sottolineano la solidarietà insita nella storia: Psiche non avrebbe potuto superare le prove a cui veniva sottoposta dalla gelosa Afrodite se l’universo intero non fosse accorso in suo aiuto; perché – come dice Erich Fromm: “l’amore che non produce amore è un amore sfortunato”.
Un invito a vivere un giovane amore in maniera sincera, senza segreti e sotterfugi, esaltando la passione del cuore e non le apparenze esteriori.
Lo spettacolo è sin da subito concepito come forma ibrida, contaminazione fra teatro, narrazione e teatro di figura. Con l’aiuto delle bambole di Marcella Praticò, che riproducono i protagonisti della storia – Cupido/Amore, Afrodite, Psiche, le sorelle invidiose e l’invidia stessa – Anna Calarco/Zefiro sperimenta un approccio originale alla storia, incarnando al tempo stesso uno dei protagonisti della vicenda, il narratore e lo stesso spazio fisico-teatrale della pièce.