Dal 18 al 20 sarà al “Cilea” di Reggio Calabria per interpretare il “ruolo dei ruoli”, quello di Amleto. C’è molta attesa in città di ammirare un attore tanto amato, come Alessandro Preziosi, nel classico shakespeariano.
E Preziosi, giunto a Reggio nei giorni scorsi in occasione del Calabria Film Festival, anticipa quali sono le caratteristiche di questa versione dell’Amleto che proporrà per tre giorni nel teatro cittadino.
“Questo – afferma – è uno spettacolo molto particolare, ha una sua impronta drammaturgica legata molto all’andamento dello stato sociale, dello stato morale, che in questo momento attraversa non solo l’Italia ma l’Europa in generale. Non c’è più un Amleto esistenziale, moralmente impositivo, cioè che impone una morale. La costruisce rimanendo allibito e spiazzato dalla degenerazione morale che corrisponde, ahimè, agli anni che stiamo vivendo”.
“Questo Amleto – aggiunge – ha valore fino a quando la società non migliora. I classici non usano il guanto, sono spietati, ed Amleto è un dramma spietato, è un dramma che dovrebbe far riflettere”.
Una versione, quella che verrà proposta, che si avvale anche, tra l’altro, delle musiche dei Massive Attack, con scene molto essenziali e costumi molto moderni, evidenzia ancora l’attore, che dichiara inoltre: “l’idea è di proporre un Amleto come un intellettuale, perché dotato di enormi capacità dialettiche, culturali, quindi con l’incapacità di combinarsi con una dimensione quale quella della corte di Elsinore. Io lo definisco un intellettuale in crisi, perché, in quanto intellettuale, dovrebbe condizionare i costumi. Ma Amleto non li condiziona, come oggi i nostri intellettuali”.
Preziosi torna, dunque, ad interpretare questo dramma, che già aveva portato in scena 10 anni fa, ricoprendo il ruolo di Laerte. “Laerte – afferma – mi era molto congeniale all’epoca. E’ un personaggio che ho amato moltissimo, era l’altra faccia di Amleto, quello che Amleto non poteva essere, non poteva essere eroe, non poteva essere fisico, esuberante, non poteva essere una persona normale. Oggi il Laerte nel mio spettacolo è un Laerte non eroico, che simboleggia il compromesso. Mentre invece l’Amleto che faccio, a differenza di quello di 10 anni fa, è un Amleto dinamico, politico, che si combina con il potere”.