“E se fossero le arti, non le genti, a migrare?” Parte da questa domanda e si sviluppa in un programma fitto di eventi di musica, cinema, teatro, workshop, il festival MigrArtes, in programma dal 22 al 30 aprile al Miramare e al Teatro Cilea di Reggio Calabria.
La manifestazione – nata nell’ambito del progetto Mediterranean Creative Hub – “è il risultato – si legge in una nota di presentazione dell’iniziativa – del percorso di condivisione artistica e co-progettazione culturale tra la Fondazione Horcynus Orca e le associazioni Mana Chuma Teatro, Soledad e Teatro Le Rane. Quattro realtà attive da anni nell’area dello Stretto, ciascuna con una sua specificità, che insieme, dal 2011 al 2015, hanno fatto parte del partenariato di gestione del Teatro Politeama Siracusa, costituitosi in seguito al bando della Regione Calabria. Finita quella stagione, il coordinamento ha continuato a confrontarsi nelle quattro edizioni calabresi dell’Horcynus Festival, con l’obiettivo di integrare pratiche culturali e artistiche innovative con le politiche di sviluppo territoriale e gli strumenti dell’economia etica. Un modello sperimentato fin dal 2010 dal Distretto Sociale Evoluto – Fondazione di Comunità di Messina, di cui la Fondazione Horcynus Orca fa parte, che conta oggi 76 aziende aderenti e oltre 350 lavoratori impegnati in forme economiche che guardano ai mercati come beni relazionali e alla bellezza come strumento di crescita sociale ed economica dei territori. Lo stesso approccio all’economia civile e culturale inclusiva, a pratiche educative orientate alla promozione di cittadinanza attiva, lotta alle mafie, contaminazioni tra arti mediterranee è al centro del progetto MigrArtes”.
«Il festival ruota intorno al concetto di hub – spiegano i direttori artistici Salvatore Arena, Massimo Barilla, Alessio Laganà e Aldo Zucco – inteso come luogo della multidisciplinarietà in cui si incontrano, si fondono, si contaminano linguaggi artistici diversi, in cui la cultura da un lato si apre al territorio valorizzando i talenti creativi e dall’altro contribuisce alla sua internazionalizzazione. Ma anche hub come luogo fisico: il Mediterraneo, lo Stretto di Messina e Reggio Calabria in particolare come baricentro geografico e ideale di un’area vasta in grande fermento ma anche in grande crisi politica, sociale e culturale, da ripensare in ottica culturale con pratiche di impegno civile dal basso».
“Musica, cinema, teatro civile, di strada e di figura, scenografia sono gli assi tematici intorno a cui ruota MigrArtes, con il coinvolgimento di artisti e tecnici dal bacino vasto del Mediterraneo che opereranno fianco a fianco con talenti creativi locali calabresi e siciliani”.
Vari, come si diceva, gli appuntamenti in programma: dal 22 al 30 aprile, al Miramare, sarà aperta al pubblico la mostra-spettacolo “Storie appese a un filo” a cura del Teatro Le Rane. “Un viaggio poetico nel mondo del teatro di figura attraverso la raccolta ventennale di marionette e oggetti di scena dell’associazione. L’obiettivo non è mostrare ma suggerire il complesso sistema poetico che precede la nascita di uno spettacolo. Magie che trasformano legno, fili, polistirolo, stoffe, merletti, biglie e oggetti di scarto in personaggi che raccontano storie”. Sempre sabato 22 aprile, alle ore 21, il Miramare ospita il concerto del Carmen Souza trio (Carmen Souza voce e chitarra, Theo Pascal contrabbasso, Elias Kacomanolis batteria). Ritmi africani e tradizione jazz, in un’atmosfera intima e acustica, per la cantante portoghese di origini capoverdiane, che nella tappa reggina del suo tour presenterà il cd “Creology”.
Domenica 23 aprile, alle ore 21, al Teatro Cilea, nuova replica cittadina per “Come un granello di sabbia – Giuseppe Gulotta, storia di un innocente”, “che torna in città dopo il successo ottenuto alla prima del 2015, il secondo posto al Premio IN-BOX Blu 2016, la tournée nazionale e le matinée con oltre 500 studenti dello scorso 5 aprile. Lo spettacolo di Mana Chuma Teatro racconta la storia di Giuseppe Gulotta, vittima di uno degli errori giudiziari più clamorosi della storia italiana. Un calvario lungo oltre 36 anni, con 22 di ingiusta detenzione, conclusosi con 6 milioni e mezzo di euro di risarcimento”.
“La data scelta per la replica reggina, che coincide con la festività di San Giorgio, patrono della città, è stata concordata – prosegue la nota – con l’Amministrazione Comunale a sottolineare, simbolicamente e concretamente, il forte rapporto che lega Giuseppe Gulotta alla città dello Stretto, luogo in cui la sua lunghissima odissea ha trovato finalmente giustizia.
Martedì 25 aprile alle ore 18, tocca allo spettacolo di pupi siciliani “Orlando e l’Incanto della Fata Morgana” di Antonino e Giuseppe Viola, compagnia teatrale Thalìa, pupi di Martino Rabuazzo. “Lo spettacolo, ambientato davanti al mare dello Stretto di Messina, intreccia una vicenda di amori, follie e gesta cavalleresche con protagonisti Orlando e i Paladini di Francia, vittime dell’incanto malefico della Fata Morgana”.
Da mercoledì 26 aprile fino a sabato 29, alle ore 21, il Miramare ospiterà il ciclo di proiezioni della Rassegna di cinematografia “Mare di cinema arabo” a cura di Erfan Rashid, giornalista e direttore dei programmi arabi del Festival Internazionale del Film di Dubai. “Cinque lungometraggi e altrettanti corti per un viaggio in tre città, Il Cairo, Beirut e Baghdad, che in passato si sono incrociate grazie alla cultura e oggi vivono momenti tragici”. Non mancherà, inoltre, “uno sguardo all’Italia tra migrazioni e diritto di cittadinanza”.
Giovedì 27 aprile, alle ore 21.30, MigrArtes propone il concerto del duo Ilaria Graziano e Francesco Forni. “Autrice e interprete dalla voce straordinaria lei, chitarrista e compositore di grande talento lui, il loro album di esordio “From Bedlam to Lenane” (2012) è stato definito da Il Venerdì de la Repubblica «tra i più bei cd italiani degli ultimi cinque anni» e da Blow Up «un seducente meticciato Folk». Nel 2013 il secondo album, “Come2Me”, conferma il successo; nel 2015 la consacrazione internazionale del duo, la ristampa dei dischi con l’aggiunta di brani inediti e la distribuzione in tutta Europa, Stati Uniti e Giappone”.
Sabato 29 aprile il festival MigrArtes “va incontro alla città, con la sfilata de “La barca del sole” sul Corso Garibaldi alle ore 18. L’evento, produzione originale multidisciplinare di strada, è l’esito condiviso dei laboratori attivi per tutta la durata del festival al Miramare: quello di teatro civile curato da Salvatore Arena e Massimo Barilla; quello di composizione musicale a cura di Luigi Polimeni; quello di scenografia a cura di Aldo Zucco; e “Valigie di cartone”, laboratorio di animazione di oggetti e teatro di figura per giovani migranti non accompagnati a cura di Maria Grazia Bono e Caterina Morano del Teatro delle Rane, in collaborazione con ARCI Provinciale Reggio Calabria, nell’ambito dei progetti “SPRAR Approdi Mediterranei” e “Associazione Abakhi – Casa Anawim Centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati”.
Domenica 30 aprile la chiusura è affidata alle 18.00 al Miramare allo studio per “Giufà”, lettura scenica della produzione originale di teatro di figura firmata Teatro delle Rane e Mana Chuma Teatro. Protagonista sul palco una figura, quella di Giufà, presente in tutto il bacino del Mediterraneo con vari nomi (Guha, Diehà, Nasreddin Hocà, Juha) e particolarmente cara alla tradizione locale.
Alle 21.30, si cambia ritmo con il concerto della Barcelona Gipsy balKan Orchestra (BGKO), uno dei gruppi con maggior respiro internazionale del panorama musicale spagnolo (Sandra Sangiao voce, Mattia Schirosa fisarmonica, Julien Chanal chitarra, Ivan Kovacevic contrabbasso, Stelios Togias percussioni, Dani Carbonell clarinetto) che presenta il suo nuovo disco “Del Ebro al Danubio” .
Tutti gli eventi del festival MigrArtes sono gratuiti e a libero accesso, esclusi i concerti e lo spettacolo “Come un granello di sabbia”, per cui è previsto il biglietto d’ingresso di 5 euro”.