Un suono contemporaneo, un timbro personale, denso di toni che spaziano dal pop all’R&B, un testo che fotografa un viaggio dentro se stessi, ma che è anche un inno di speranza e gratitudine: il cantautore Robert Gramm, forte dell’esperienza internazionale maturata negli ultimi anni, torna con un nuovo brano, “Say thanks” (da oggi in anteprima mondiale su Spotify – https://open.spotify.com/
“Say thanks” nasce “come un’esigenza di comunicare, un grido d’amore, una preghiera che placa” ed è stato scritto durante il lockdown, periodo nel quale “ognuno di noi ha fatto i conti con se stesso, rovistando nel disordine della propria vita e mettendo in ordine i tasselli del puzzle della propria esistenza”. Protagonista è il cuore, visto proprio attraverso gli occhi di chi ha attraversato il mondo da un capo all’altro: “un cuore maltrattato, calpestato, ignorato e consumato, che racconta una storia di emozioni e di cicatrici. Un cuore che, nonostante tutto, è grato per aver appreso, per aver amato, per aver compreso e per aver avuto il coraggio di lasciare andare”.
E tutto questo, in un brano che sorprende, che arriva dritto proprio al cuore di chi lo ascolta, grazie anche alla splendida voce di Robert Gramm, dal timbro che riporta, appunto, all’R&B, una voce che sa modularsi per esaltare parole ed emozioni che il testo di “Say thanks” racchiude.
Una crescita, uno sguardo nuovo, una nuova prospettiva musicale, dunque, per il cantautore che, sin da giovanissimo, ha creato un suo stile, personale, anche nella rilettura di cover. Dopo vari anni di esperienza e di studio, passa alla scrittura dei testi e nascono importanti collaborazioni, che danno vita a brani come “Il mandala”, “Via dal mare”, “L’epilogo”. Ma è l’esperienza internazionale a portarlo, come si diceva, a guardare oltre, alla scrittura in inglese, per raggiungere un pubblico ancora più ampio e sperimentare, nello stesso tempo, nuovi orizzonti professionali. Il suo stile spazia tra il pop e l’R&B, si contamina, pur restando personalissimo, fino a farlo risultare “intimo e trasparente”, così come lo stesso artista definisce la sua musica. E tutto questo traspare in “Say thanks”, che rappresenta, quindi, un 2.0, un nuovo punto di partenza, “una pagina nuova di un libro che ha ancora tanto da raccontare”.