Il jazz torna in riva allo Stretto. La cornice storica e suggestiva, quella dell’Arena sul Lungomare di Reggio Calabria, per i suoni, gli incontri musicali, la magia di “Rumori Mediterranei”. L’apertura di Roccella Jazz 2010 riserva piacevoli conferme e sorprese: il fascino di “Memorie future”, come recita il titolo di quest’anno della manifestazione diretta da Paolo Damiani.
E’ infatti un ritorno, quello di Enrico Pieranunzi sul palco reggino. Un ritorno atteso per questo grande artista, che si propone insieme ad un batterista straordinario come Joey Baron: un connubio musicale perfetto, per l’avvio (dopo il successo della presentazione del film di Maresco, su Tony Scott, che ha fatto da preludio il 13 agosto) dell’edizione del trentennale.
Pieranunzi e Baron, infatti, hanno esaltato la platea, proponendo l’incontro tra il viaggio sonoro del pianista e l’istrionico batterista. Una creatività, quella di Baron, che non sovrasta mai il talento di Pieranunzi, non eccede mai, ma diventa tutt’uno con l’abilità del musicista italiano nel variare, nell’improvvisare temi che si intersecano con naturalezza, in una visione musicale a 360 gradi. Il passaggio da un suono, da una sonorità all’altra, in Pieranunzi, si esplica in un linguaggio, in un percorso unico, naturale appunto. Che incontra la forza, la capacità improvvisativa di Baron, con altrettanta naturalezza, e realizzando così una perfetta sintesi sonora e creativa.
Il duo lascia poi spazio ad un altro incontro: quello tra jazz ed echi di diverse influenze musicali, cubane e mediterranee, proposto da Chucho Valdes (nella foto).
Ancora pianoforte, tra leggerezza di tocco e virtuosismo, e poi sax, tromba e percussioni, in un alternarsi di ritmi e rivisitazioni. In cui non manca, inoltre, l’apporto della vocalità: quella di Mayra Caridad Valdés, che coinvolge il pubblico dell’arena, tra “Besame mucho” ed improvvisazioni.
Lo Stretto accoglie la musica: e gli eventi continuano, nell’altrettanto affascinante scenario di Roccella Jonica.