Dopo l’ormai tradizionale apertura a Reggio Calabria e il tour nei paesi limitrofi, Roccella Jazz “Rumori Mediterranei” approda, da mercoledi 21 a sabato 24 agosto, nella sua sede naturale: la splendida cornice del teatro al Castello a Roccella Jonica.
Mercoledi 21 agosto, il programma prevede, alle 18, presso l’auditorium, la classe di Enrico Pieranunzi (nella foto), su uno dei repertori da lui preferiti, ovvero quello che ruota intorno all’immaginario e rutilante universo felliniano. In serata presso il teatro al Castello, Shanir Ezra Blumenkranz, bassista di origine sefardita ed ennesima scoperta del grande Zorn, che adotta il gimbri, uno strumento particolarissimo con sole tre corde di origine maghrebina, per la sua musica vorticosa e furente. Seguirà l’incontro sotto le insegne del bop fra due grandi trombettisti come Randy Brecker e l’oriundo Franco Ambrosetti.
Enrico Pieranunzi, uno dei grandi maestri del jazz italiano, torna a Roccella, come si diceva, con un appassionato omaggio a uno dei più celebrati visionari della cultura del XX secolo. Già applaudito più volte dal pubblico del teatro al Castello, Pieranunzi conferisce nuova aura alle splendide musiche composte da Nino Rota per i film di Fellini, con una formazione in trio classico di tradizione jazz completato da Luca Bulgarelli al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria. L’idea nasce da un progetto tradotto nel 2003 in un album per la Camjazz, che ora viene ridato alle stampe in un doppio vinile. Il programma del concerto intreccia le indimenticabili pagine musicali di Rota dedicate a pellicole come I vitelloni, Il bidone, Amarcord, La dolce vita, La strada, Le notti di Cabiria, con composizioni originali dello stesso Pieranunzi: Cabiria’s Dream e Fellini’s Waltz. Atmosfere magiche.
Venendo invece al concerto di Shanir Blumenkranz, si tratta di un altro incontro di cartello sui sentieri battuti nel mondo musicale ed estetico di John Zorn, che ne ha caldeggiato fortemente la presenza per questa edizione. A questo formidabile bassista si devono appassionanti riletture della tradizione musicale ebraica in chiave modernissima. Raffinato ed efficace arrangiatore, Blumenkranz rileggerà con il suo gruppo Abraxas una serie di composizioni di John Zorn, conferendo dinamiche volutamente amplificate, fra squarci di improvviso lirismo e la tensione del rock più contemporaneo. Tutto questo grazie anche al contributo del giovanissimo batterista Kenny Grohowski (già a fianco di Lonnie Plaxico e Cassandra Wilson) e di due chitarristi, che non è esagerato definire trascinanti, del calibro di Eyal Maoz e l’armeno-americano Aram Bajakian. In anteprima europea.
Infene, Randy Brecker & Franco Ambrosetti: autentica all-star band che mette insieme due fra i più celebrati trombettisti contemporanei, che hanno sempre avuto parole d’elogio l’uno per l’altro, oltre a una lontana collaborazione, in uno dei concerti più attesi del cartellone, anche per la ritmica esplosiva ed affidabile nei nomi di Faraò, Bagnoli e Gatto. Brecker è ancora uno dei più richiesti ed apprezzati turnisti del jazz contemporaneo, con un palmarès pieno di onorificenze e collaborazioni anche nell’ambito dorato del pop insieme al fratello Michael, protagonista qualche anno fa di un memorabile concerto presso il Teatro al Castello. Massimo rispetto anche per Ambrosetti, classe 1941 che in carriera ha suonato con titani del calibro di Phil Woods, Dexter Gordon e Cannonball Adderley. Un concerto nel puro spirito del bop, punteggiato dal pianismo da vertigini di Antonio Faraò.