Al via il 25 febbraio la IX Edizione del Play Music festival: “sempre più un festival urbano, di respiro internazionale e con una proposta musicale trasversale, tra jazz, elettronica, indie-folk, rap. Una commistione di generi musicali che è espressione delle sottoculture contemporanee”.
Si riconferma – come evidenziato durante la conferenza stampa di presentazione del Festival – “il forte legame con il Peperoncino jazz, con il quale è in atto una joint venture di ampio respiro, ed una offerta di eventi culturali che copre buona parte dell’anno”.
“Dopo la chiusura del Miramare, storica sede del festival, che ha ridotto ulteriormente la disponibilità di spazi culturali in città, ci siamo reinventati ed abbiamo pensato di avvicinare ancor di più la musica alla gente”, ha affermato il direttore artistico, Alessio Laganà. “E per far questo abbiamo chiesto la collaborazione di locali e spazi privati che hanno aderito sensibilmente all’invito. E così il festival ha assunto una dimensione Itinerante: “suoni mobili”, scelti accuratamente per meglio adattarsi allo spirito di ogni singola location. Una rete a larghe maglie, che propone molteplici percorsi musicali, che soddisfano un pubblico trasversale.”
L’avvio del festival, come si diceva, è in programma il 25 febbraio presso la Galleria d’arte contemporanea Technè, con la performance di Kenta Hayashi, “musicista giapponese che attraverso l’utilizzo di voce, chitarra, effetti, loop, crea una fusione di suoni tra elettronica e tradizione. Ad essa si abbinerà un allestimento realizzato dal collettivo Technè che contribuirà a far vivere al pubblico una intensa esperienza sensoriale”.
Si prosegue, quindi, il 3 marzo, “con i Frollein Smilla presso Malto Gradimento. Una super band berlinese di 8 elementi in stile swing cabaret difficile da collocare in un genere definito: chitarre funky, una fisarmonica romantica, batteria pulsante e fiati potenti, voci soul fumose, piano jazz e cori da pirati!”.
Il 10 marzo, al Medinblu, sarà la volta dei Wolf & Moon, “duo olandese, formato da Stefany e Dennis, che propone un meraviglioso mix di indie-folk ed elettronica che trae ispirazione da artisti come Bon Iver e XX”.
Grande jazz internazionale l’11 marzo il Cine Teatro Odeon: il bassista americano Gerald Cannon si esibirà con una band tutta italiana, con ospite un altro grande nome, ovvero Fabrizio Bosso. “Cannon spicca per le sue lunghe collaborazioni con il trombettista Roy Hargrove dal 1995 al 2000; con il quartetto del batterista Elvin Jones. E per la collaborazione col trio di Mcoy Tyner dove tutt’ora milita anche come direttore musicale”.
“Il 24 marzo da Zio Fedele bistrot si esibirà Random Recipe, band canadese che fonde Pop, rap, funk ed electro. Eccessivi, divertenti e supergroovosi, prendono in ostaggio il palco e lo restituiscono a brandelli. Si sono esibiti al Montreux jazz festival.
Aprile nel segno del folk: il 10, presso il rooftop del Medinblu si esibiranno gli Old Salt: voci, banjo, violino, contrabbasso e chitarra. La band composta da musicisti americani e belga trae ispirazione dalle strade di Nashville mescolando il country al folk europeo.
A seguire, il Malavenda caffè il 14 aprile ospiterà Antun Opic, cantautore di origini per metà tedesche e per metà croate, che mescola world music, blues e indie pop, tra passione gitana e flamenco. La sua chitarra ricorda lo stile gipsy di Django Reinhardt, ed i suoi pezzi evocano i grandi poeti del Rock.
Infine è prevista una tappa del Festival a Messina, come ormai avviene da anni, quest’anno realizzata in collaborazione con Horcynus festival che vedrà l’esibizione dei Fanfara Station, un progetto con looping dal vivo che fonde fiati, elettronica e i canti del Maghreb. Fanfara Station ha vinto il 12° Premio Andrea Parodi (2019), il più importante contest in Italia dedicato alla world music.
La produzione del Play Music Festival è curata dall’Associazione Soledad in collaborazione con il Peperoncino jazz festival. Il festival è realizzato grazie all’impegno totalmente gratuito dello staff dell’Associazione Soledad, fortemente motivato alla realizzazione di attività culturali nella nostra città. E con il contributo: della Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle Politiche dell’Area dello Stretto, presieduta da Domenico Battaglia; della Fondazione Giuseppe Marino, presieduta da Antonio Marino; e di alcune aziende private del Territorio”.