Nasce dai toni della melodia per incontrare, con grande naturalezza, il jazz. Melodia intesa nel senso non del “tradizionale clichè”, ma, come sottolinea Jean Charles Richard, quale “eccezionale senso melodico” che rende la musica “vera, senza ostentazione”. Una capacità che si traduce in composizioni in cui radici e influenze musicali si incontrano, in cui la musica diventa strumento per dimostrare come confini, anche geografici e temporali, possono facilmente essere oltrepassati e trovare una sintesi perfetta, quando si sa usare la melodia con maestria e seguendo la lezione dei grandi, riuscendo così a creare brani ricchi di fascino. E’ il caso di “Illusions”, nuovo cd di Nicola Sergio, musicista calabrese che da tempo vive e lavora a Parigi. Un giovane talento che già da anni ha raggiunto importanti vette, dando anche vita ad un trio con artisti di rilievo quali Michael Rosen e Javier Girotto. Ora, in questa nuova produzione, mostra ancora una volta questo talento, pianistico e compositivo, attraverso 10 tracce (tutte intense, da “Pèlegrinage à l’ile de Cythère”, uno degli esempi di quell’incontro tra melodia e jazz – ma anche di grande tecnica – di cui si parlava, così come la raffinata “Il poeta romantico”; a “Suspense”, passando per “Butterfly” o “La ballata dei due amanti”) dal suono coinvolgente, che interseca gli echi jazzistici del basso di Stéfane Kerecki e della batteria di Fabrice Moreau, oppure ripercorrono sentieri tracciati dal classico al contemporaneo, evidenziando come si possa rivisitare, tracciando un filo comune che porta alla sintesi tra melodia, appunto, e nuove e diverse sonorità. Come dimostra anche “Chopin is dancing tarantella!”, perfetta unione di suoni, quasi a rimarcare (come già fatto in “Scilla”, nell’album “Symbols”), che note, ritmi e percorsi compositivi hanno una radice più naturale e comune di quanto si possa pensare.