Un grandissimo nome della musica, “la signora del jazz” internazionale, la sua inconfondibile voce ed il suo personalissimo stile saranno protagonisti della serata conclusiva di “Reggio in Jazz”: la rassegna, giunta all’ottava edizione e promossa dall’associazione Naima, ospiterà, infatti, domenica 13 novembre, al Teatro Cilea, Dee Dee Bridgewater. L’interprete statunitense chiuderà, dunque, la manifestazione che si aprirà – come annunciato nel corso della conferenza stampa di presentazione – venerdì 11 novembre, alle ore 20,45, con il Nicola Conte Combo septet: l’artista barese, molto apprezzato anche all’estero, si muove tra contaminazioni interessanti, soprattutto tra swing e bossanova. Tante le collaborazioni con nomi importanti, da Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani, a Chiara Civello, Gianluca Petrella. Sul palco reggino si esibirà insieme alla band formata da Magnus Lindgren al sax, Teppo Maekynen alla batteria, Pietro Lussu al piano, Francesco Lento alla tromba, Luca Alemanno al contrabbasso e la cantante Zara McFarlane.
Sabato 12, altro appuntamento di rilievo: protagonista, il giovane e talentuoso trombettista californiano Ambrose Akinmusire. Un artista acclamato, fin da adolescente, dalla critica mondiale, pluripremiato, e che vanta al suo attivo una serie di collaborazioni con i più grandi nomi del panorama internazionale, da Steve Coleman, Wayne Shorter, per arrivare al mito Herbie Hancock. Il trombettista si esibirà insieme al pianista Sam Harris, al bassista Harish Raghavan ed al batterista Justin Brown.
E infine, l’ultima serata: l’apertura, sempre alle ore 20,45, sarà affidata al pianista Giampiero Locatelli, cui seguirà, come si diceva, il concerto di Dee Dee Bridgwater, che presenterà, in particolare, una composizione dedicata a New Orleans e tratta dal suo ultimo album, “Dee Dee’s Feathers”. Accanto a lei sul palco, il trombettista e direttore d’orchestra Theo Croker (nipote del grande trombettista Doc Cheatham) e i suoi Dvrk Funk (Eric Wheeler al basso, Kassa Overall alla batteria, Anthony Ware a flauto e sax tenore, Sullivan Fortner al piano).