Un Manifesto della Cultura e dell’Arte da presentare, in occasione delle prossime consultazioni elettorali, alle forze politiche con le quali occorre confrontarsi in maniera paritaria superando sia forme di splendido, ma sterile isolamento intellettuale che forme di subalternità finalizzate a sostegni di tipo economico. Questa la parte più “politica” dell’intervento che Stefano Iorfida ha tenuto ai soci e agli amici dell’Associazione Culturale Anassilaos in occasione della presentazione del progetto “Inaudita Itinera” (sentieri nuovi e inascoltati) che punta alla scoperta, o meglio, riscoperta, della letteratura calabrese e dei suoi autori (poeti, narratori, filosofi, storici, scienziati).
Nel momento in cui si definiscono, sia sul piano istituzionale che su quello politico nazionale, forme di federalismo politico ed economico sempre più accentuate e promuovono aspetti e momenti della cultura e delle letterature regionali – operazione senza dubbio positiva se punta alla valorizzazione delle culture regionali ma nella quale si intravvede anche il tentativo, maldestro e non nascosto, di spezzare l’unità linguistica del paese, per poi infrangerne anche l’unità politica – è venuto il momento di fare uno sforzo comune per restituire visibilità a quegli autori troppo spesso, e ingiustamente marginalizzati, nonostante la loro qualità, da una “cultura nazionale” che ha dalla sua lo strapotere di una editoria concentrata nel Nord Italia che fa e disfa autori, condiziona premi, decide, come dimostra il caso di Saverio Strati, del loro destino letterario e umano.
Come associazioni, ma soprattutto anche come calabresi e come uomini e donne interessati alla cultura, alla letteratura e alle arti, dobbiamo, a tal riguardo, assumerci le nostre responsabilità per aver accolto supinamente, senza spirito critico, e spesso con atteggiamenti riverenti e eccessivamente ossequiosi, tutti quegli autori, e loro opere, contrassegnati magari da un marchio di vendita prestigioso, ma talora prive di qualità, e per non aver pressato sufficientemente la Regione Calabria affinchè si dotasse di quella legge sull’editoria di cui si parla da decenni e che altre regioni meridionali, Sicilia o Sardegna, hanno da tempo.
La subalternità è una condizione dello spirito meridionale e calabrese prima che una realtà sociale ed economica imposta dalla storia. La subalternità culturale poi, pur venendo da molto lontano, negli ultimi anni si è alimentata di un complesso di inferiorità dinanzi a valori- o in taluni casi anche pseudo valori – artistici e letterari, frutto di una sapiente regia di mercato, che ha inondato e inonda le nostre librerie di brutti, ma soprattutto inutili, libri e di una poco profonda conoscenza, quando non addirittura ignoranza, dei nostri Autori. Eppure la ormai classica Storia della Letteratura Calabrese del compianto Prof. Antonio Piromalli e la più recente Storia letteraria del Prof. Pasquino Crupi avrebbero potuto offrire – se solo ne avessimo avuto voglia – una linea ben precisa di studio e approfondimento, aprendo orizzonti fino ad ora poco noti.
L’Anassilaos intende dunque partire o (ri)partire nell’ambito del “Progetto Inaudita Itinera”, per una rinnovata serie di studi e approfondimenti su autori e momenti della nostra letteratura, che si avvarrà dell’ausilio di studiosi che alla letteratura calabrese e ai suoi autori hanno dedicato anni di appassionate ricerche, e dell’ adesione, più ampia possibile, di scrittori e poeti che vogliono prendere parte, con gli editori e le altre associazioni disponibili, ad una comune battaglia per la scoperta o (ri)scoperta e riappropriazione dei più autentici e profondi valori della nostra Calabria e del Mezzogiorno.
Nell’ambito di tale progetto, ma su di un piano di politica culturale che necessariamente dovrà fare i conti con la politica intesa come governo della polis, l’Anassilaos promuoverà dibattiti aperti sul tema della cultura meridionale e sulla sua progressiva emarginazione intendendo svolgere in occasione dei prossimi e imminenti appuntamenti politico-elettorali, insieme a tutti gli amici, una funzione di stimolo affinché nell’agenda politica ed elettorale possa rientrare a pieno diritto, accanto ai gravi e più impellenti problemi della Regione, anche il tema della cultura, e della sua valorizzazione, da considerare tra i volani di crescita della nostra terra anche sul piano economico.
Da qui l’idea di stendere un Manifesto della Cultura e dell’Arte da presentare alle forze politiche con le quali occorre confrontarsi in maniera paritaria superando sia forme di splendido, ma sterile isolamento intellettuale che forme di subalternità finalizzate a sostegni di tipo economico.
Stefano Jorfida
Presidente Associazione Anassilaos