Un viaggio attraverso le lotte sociali che hanno portato alla conquista del voto alle donne, che è anche un viaggio nel percorso di emancipazione delle donne stesse. In un confronto tra passato e presente, che intende riaprire un dibattito, culturale innanzitutto, attorno ad un tema di grande attualità. Questo l’obiettivo che Gaetanina Sicari Ruffo si è posto scrivendo il saggio “Il voto alle donne” (MondIeditori): un libro che nasce dall’esigenza di riunire in un unico testo i singoli passi – e le singole visioni – che, dall’Ottocento fino agli anni della Costituente in Italia, hanno visto le donne in prima fila per l’affermazione di un loro diritto.
Ma il libro va anche oltre: tante, infatti, le valenze di quest’opera. Che non a caso, come sottolineato anche dall’autrice nel corso della presentazione del volume, intende rivolgersi innanzitutto alle giovani generazioni, per far conoscere una parte importante della storia, a volte dimenticata. Dunque – evidenzia la Sicari – “questa ricostruzione non è fine a sé stessa: si vuole rinnovare la memoria di queste battaglie e anche collegare il passato con il presente. Pensare agli effetti di queste conquiste”.
Un testo che, inoltre, fa scoprire importanti figure, magari poco note. E che non si basa solo su un percorso di tipo storico politico, ma pure sociale (partendo da una disamina della tradizione, del ruolo giocato dall’educazione e dalla scuola), che confronta la situazione italiana con quella di altri Paesi europei e con gli Stati Uniti, e che, in particolare, prende anche in esame l’apporto al tema fornito dalle donne che erano impegnate nel mondo intellettuale: infatti, una sezione dell’opera è dedicata proprio alle giornaliste, a coloro che manifestarono il proprio pensiero attraverso gli scritti.
Una ricostruzione storica, per proporre in maniera organica quanto emerso nel tempo, ma anche per fornire la base – tiene a precisare l’autrice – per avere poi la possibilità di raffrontarsi con l’oggi, di porsi la domanda se questo percorso si sia o meno concluso con la conquista del voto, se sia andato avanti e a che punto sia oggi. Un percorso che, risponde la Sicari, non è terminato: “il voto non è stata la conclusione, ma il punto di partenza”. Oggi, a suo parere, bisognerebbe, in un’analisi della situazione, organizzare la società su aspetti come il confronto culturale e il dialogo, che “sembra non vada più di moda. Sembra un’utopia, ma sappiamo che la storia a volte si innesta sull’utopia”.