Presso la Sala Biblioteca della Provincia, lunedì 4 aprile u.s., la prof.ssa Tita Ferro, presidente dell’associazione culturale Pietre di scarto, ha presentato il nuovo Convegno Nazionale sulla Letteratura, l’ottavo, che si svolgerà nella Sala Conferenze della Provincia di Reggio Calabria.
La Professoressa si è soffermata anzitutto sul titolo, “Il volto del libro: uno, nessuno, centomila”, che produce suggestione e aspettativa nel lettore reggino invitato a considerare non tanto, genericamente, l’utilità del libro ma il “volto” che, ermeneuticamente, ogni libro possiede. L’emergere di un volto tra una folla anonima, ha detto, è in rapporto con la possibilità di entrare in relazione, a partire da un semplice ciao, da una stretta di mano, dal ricordo di un gesto, di una parola, di una circostanza che collega due vite. E’ la relazione che permette il precisarsi progressivo dei tratti a mano a mano che il rapporto si approfondisce, e il precisarsi del volto è reciproco, conosco e sono conosciuto, non solo e non tanto con l’intelligenza, ma con tutto me stesso. Il volto dell’amico/a è un particolare tono di voce, una precisa sfumatura di colori, una sensazione al tatto in una stretta di mano, Calvino avrebbe detto un profumo, come nel racconto Il naso di Sotto il sole giaguaro, in cui il suo protagonista cerca un volto inseguendo un odore; il volto dell’amico/a è un modo vedere le cose, di pensare, di comportarsi, di parlare, un modo di essere e di esprimersi, che rende visibile l’anima. La Professoressa ha citato la pagina del piccolo Principe, con il famoso incontro tra il protagonista e la volpe, in cui quest’ultima chiede di essere addomesticata, ed ha riferito i singoli passaggi dell’episodio al rapporto tra lettore e libro: un libro è un oggetto come tanti, un insieme di fogli di carta, fino a quando non incontra un lettore che lo apre e comincia a leggerlo; da quel momento il libro non è più un oggetto, il suo volto pian piano esce dall’ombra, acquisendo progressivamente tratti che lo rendono unico. E naturalmente mentre il lettore legge viene letto, mentre il volto del libro emerge e si precisa, anche il volto del lettore acquista tratti prima non visibili. E’ possibile, ha concluso la professoressa, che un libro aspetti per anni prima di trovare il lettore che ne faccia emergere il volto, è possibile che un tratto del volto del lettore aspetti per anni il libro che lo porterà alla luce.
La seconda riflessione è stata sul senso del limite, della incompiutezza, che, a dire della professoressa, è al centro del nuovo convegno: esso si apre infatti con la relazione introduttiva di p. Spadaro, Il volto incompiuto del libro, e si conclude con la riflessione sul libro dedicato alla grande scrittrice americana Flannery O’ Connor, Il volto incompiuto, curato da p. Spadaro e appena pubblicato dalla Rizzoli. Al senso del limite rimanda la scelta di giovani scrittori under 40, essi stessi ancora in formazione, in cammino alla ricerca della loro voce, ed anche il libro di Andrea Monda e Giovanni Cucci, L’arazzo rovesciato. L’enigma del male, in cui il male è intuito come il disegno di un arazzo visto dal suo rovescio, di cui si insegue una visione chiara dall’altra parte, sentendo che non si è capaci di dare risposte, ma solo di raccontarne la presenza e l’esperienza. Il limite avvertito e vissuto come mancanza, come elemento negativo, è invece presenza positiva, ha affermato la Professoressa, ricordando la siepe leopardiana, limite dal quale nasce il desiderio di un oltre, “interminati spazi di là da quella e sovrumani silenzi e profondissima quiete, io nel pensier mi fingo”: il limite è finitezza, incapacità, possibilità di errore che spaventa, è sofferenza e male, ma è anche l’humus in cui attecchisce il desiderio e si alimenta la speranza, cioè la vita con tutte le sue possibilità.
Significative le altre novità di questo ottavo Convegno Nazionale organizzato da Pietre di scarto:
– quella dei consulenti di case editrici calabresi e reggine, Città del sole, Falzea, Laruffa e Rubbettino, ed anche non calabresi, come la Giuliano Ladolfi, Atelier, e Fara.
– la nuova formula della tavola rotonda in cui saranno impegnati, giovedì 14 e venerdì 15, sia gli scrittori che i consulenti delle case editrici, con la conduzione del prof. Andrea Monda e del critico Saverio Simonelli;
– il reading, condotto dalla dott. ssa Cecilia Pandolfi, giovedì 14 alle ore 21, presso la Libreria Culture, nel corso del quale i <giovani scrittori> leggeranno un loro racconto che l’Associazione farà poi pubblicare insieme agli altri documenti del Convegno;
-infine l’apertura serale di alcune librerie nelle quali, venerdì 15, a partire dalle ore 21, saranno realizzati laboratori di lettura ed incontri con gli autori.
L’introduzione del Convegno, come negli anni precedenti, è stata affidata a p. Antonio Spadaro, redattore di Civiltà Cattolica e personalità di rilievo nel panorama culturale non solo italiano; a concludere, prima del dialogo di Saverio Pazzano con p. Spadaro sul libro della O’ Connor, è stato chiamato il prof. Carlo Ossola, docente di Letterature moderne dell’Europa neolatina presso il Collège de France di Parigi, che dialogherà con una rappresentanza di studenti delle scuole superiori di Reggio su Il Continente interiore, suo libro di recente pubblicazione.
Ultima novità, per tutta la durata del Convegno, le case editrici allestiranno degli stand di presentazione delle novità editoriali nella sala attigua a quella dove si svolgeranno i lavori.
Nella sua conclusione la prof. Ferro ha ricordato che lo scopo dei convegni di Pietre di scarto, al di là dei contenuti, sempre di alto livello, è quello di essere occasione di relazioni tra persone impegnate nel mondo della cultura, dalle quali scaturisce ogni anno una proposta culturale (non dibattiti spesso sterili) che viene poi divulgata con la pubblicazione degli atti. Non sono eventi sporadici, ci ha tenuto a precisare, come premi letterari, festival, competizioni di vario genere, finalizzati a far emergere e premiare i migliori, ma il frutto di una sistematica ricerca, portata avanti con coerenza e rigore, su un tema, la letteratura, che è di vitale importanza: i soci e il gruppo di relatori dell’Associazione BombaCarta lavorano insieme per tutto un anno, l’intervallo tra un convegno e l’altro, durante il quale si precisa il tema, si vengono delineando dettagli importanti, si chiariscono le motivazioni, proprio come, in un cammino, la strada si apre a mano a mano che si procede.