Il mio posto è qui
Il bel film scritto da Daniela Porto – tratto dal suo romanzo – e da lei codiretto con il marito Cristiano Bortone, torna a casa, cioè nei luoghi in cui è stato girato. Il tour promozionale di presentazione del libro e del film ha infatti toccato Reggio Calabria, ma anche Siderno, Locri e soprattutto Gerace, dove sono stati girati interamente gli esterni del film. A Reggio l’autrice Daniela Porto ha presentato il libro al Caffè Malavenda, in un incontro moderato dal location manager della Calabria Film Commission Michele Geria. Tanti gli aneddoti raccontati dall’autrice, a cui è stato dato lo spunto della vicenda dalla madre, di origine calabrese. La stessa raccontó alla figlia la vicenda di un giovane omosessuale del suo paese di origine, negli anni ’60, il quale – nonostante ingiurie e discriminazioni – aveva molta più libertà delle donne in quanto comunque UOMO. “Questa storia – racconta l’autrice – mi ha fatto riflettere sul ruolo della donna nella società dell’epoca e se e quanto la situazione sia cambiata da allora ad oggi”. Trasponendo la storia nel 1946, immediato dopoguerra, la Porto ha creato la vicenda di Marta, ragazza madre – causa la morte al fronte del suo fidanzato storico – in un piccolo paese della Calabria degli anni ’40, e della sua amicizia con “l’uomo dei matrimoni”, l’unico omosessuale dichiarato del paese, incaricato dal parroco di aiutare la ragazza quando questa a malincuore accetta di sposare un vedovo più anziano di lei per riparare al disonore subito dalla sua famiglia a causa della sua maternità fuori dal matrimonio. L’uomo dei matrimoni, Lorenzo, non solo farà conoscere alla ragazza un sottobosco della ipocrita società dell’epoca (ma anche odierna) ma soprattutto la incoraggerà a seguire la sua strada ed i suoi sogni, permettendole di capire i diritti di una donna, anche a quell’epoca.
Si noterà qualche assonanza con il già fortunato e pluripremiato “C’è ancora domani” della Cortellesi, ma in questo libro (e nel film) gli autori scelgono una diversa ambientazione (ancora più retrograda e patriarcale) e un linguaggio molto piu delicato e poetico. La Porto ha sottolineato come nel film rispetto al libro siano stati sacrificati degli approfondimenti, come la descrizione dell’ambiente queer o il rapporto di Marta con la sorella, per dare maggiore risalto al personaggio della protagonista. Questa nel film (ne abbiamo già parlato nella recensione) è magnificamente interpretata da Ludovica Martino, giovane e talentuosa attrice romana, la quale – unica non calabrese del cast – ha fatto un enorme lavoro di preparazione sul dialetto e la cadenza della ionica di quell’epoca, regalando intensità e spessore al suo difficile personaggio. La sua controparte nel ruolo di Lorenzo è straordinariamente rappresentata dal “veterano” Marco Leonardi (Nuovo cinema Paradiso, Come l’acqua per il cioccolato, Anime nere) che – mai come prima – è capace di regalare mille sfumature al suo personaggio in modo intenso senza mai rischiare di cadere nel macchiettistico. Tra gli altri interpreti della pellicola troviamo attori affermati come i bravissimi Annamaria De Luca e Saverio Malara, ma anche Bianca Maria D’Amato, Adele Bilotta, Francesco Aiello e altri grandi professionisti. Ma in piccoli ruoli ci sono anche vari studenti di una bellissima realtà calabrese, la Scuola Cinematogratica della Calabria di Lele Nucera, unica scuola del Sud Italia riconosciuta dalla Regione. Tra questi Caterina Borrello, Francesco Arcudi, Gabriella Palermo, Giulia Palmisano ma soprattutto il piccolo Edoardo Malerba, 6 anni, nel ruolo del figlio della protagonista. Anche grazie al supporto e alla notorietà della Scuola il film ha ottenuto un grande successo durante il tour promozionale dei registi e di parte del cast a Siderno, Locri e Gerace, dove libro e film sono stati presentati nella bellissima Chiesa di San Francesco d’Assisi alla presenza delle autorità locali. Il tour sta proseguendo a Cosenza e Catanzaro ma anche nel resto d’Italia per presentare un film delicato e suggestivo, decisamente da non perdere!
Francesco Arcudi