Marco Giallini grande mattatore della conferenza stampa di presentazione della quinta stagione di “Rocco Schiavone”: sempre ironico e divertente, l’attore ha riposto alle domande dei giornalisti, soffermandosi sulle caratteristiche del personaggio che interpreterà nei quattro episodi che saranno trasmessi, dal 5 aprile, su Raidue. “Come lo ritroviamo? Ferito. Un po’ stanco”, dichiara in apertura di conferenza, ricordando che, al termine della quarta stagione, Schiavone viene accidentalmente colpito dall’agente D’Intino e perde un rene. Torna, poi, a ribadire la sua completa adesione al personaggio, in cui si rivede, anche se l’autore, Antonio Manzini, scherzosamente gli oppone il fatto di cambiare idea ad ogni stagione: “alla prima eri totalmente tu, poi un po’ meno, ora sì”. Ma Giallini replica, affermando di farlo per non dare sempre la stessa risposta! Semmai, ribatte ironicamente a Manzini, “il primo Schiavone sei tu”.
Proprio lo scrittore che ha dato vita alla fortunata serie di romanzi, poi diventati appunto fiction, dichiara di non pensare a Giallini, di non vedere il suo volto, quando scrive i nuovi romanzi: “ogni tanto mi viene in mente il suo viso, ormai è una sorta di familiare. E’ come una parola d’affetto da una persona che ti vuole bene. Credo che tanti sono i lettori, tanti sono i visi diversi che si immaginano. Non vedo Marco scrivendo Schiavone, ma sono felice che abbia accettato di fare questo personaggio”.
Un personaggio unico, sfaccettato, amatissimo: “Rocco è un personaggio imperfetto – afferma il il regista Simone Spada, spiegando perchè ama questa serie – rappresenta l’umanità”. Gli fa eco Manzini: “Ogni persona che conosciamo ha dei difetti, dei problemi, Rocco è uno di noi e la sua bellezza, secondo me, è che non si vergogna di dire la verità”.
Schiavone, dunque, torna nel prime time di Raidue, con la squadra di sempre (Ernesto D’Argenio, Alberto Lo Porto, Gino Nardella, Christian Ginepro, Valeria Solarino, Lorenza Indovina, Claudia Vismara, Filippo Dini) e con una novità, ovvero l’interprete del ruolo della moglie defunta, che da questa stagione sarà Miriam Dalmazio, mentre nelle precedenti aveva il volto di Isabella Ragonese. Alla regia della serie – co-prodotta da Rai Fiction, Cross Productions e Beta – per la terza stagione, come si diceva, Simone Spada, mentre la sceneggiatura è dello stesso Manzini e di Maurizio Careddu.
Una sceneggiatura in cui ritorna spesso la citazione della classifica delle rotture di c…ni e alla domanda su quali siano, per Giallini, le prime tre della sua personale classifica, l’attore risponde: “è tutto talmente una rottura de c…ni …direi gli str…i, la gente che non capisce, che non comprende, che ti guarda ma non ti vede”.