Dal concerto all’alba, alla musica coinvolgente di Richard Bona, ai 50 anni di carriera festeggiati dal mitico Toquinho: Ecojazz si apre con una serie di appuntamenti che riuniscono la città all’insegna delle note e della cultura. Quest’anno, con uno scenario nuovo a far da cornice alla musica, quello di Ecolandia. Proprio qui, il grande chitarrista e cantante ha trasportato il pubblico che ha gremito l’arena del Forte, in un viaggio tra sonorità brasiliane e quelle canzoni italiane cui è affezionato, come tutti noi, tra memoria di un percorso artistico e viaggio in una storia musicale che coinvolge. E poi quella capacità unica di accarezzare con maestria la chitarra, in una linea armonica quasi infinita: Toquinho torna a Reggio Calabria ed è sempre un incontro speciale.
Un ritorno all’interno di un tour con la conterranea Selma Hernandes, in 10 tappe: la cantante introduce il concerto, con brani che spaziano tra la classicità brasiliana e l’incontro con la canzone italiana, tra i ritmi coinvolgenti del samba e il “tormentone” – come lei stessa lo ha definito – della nuova versione di “Remedios”, incisa dalla Hernandes qualche anno fa per il film di Ozpetek, “Saturno contro”. Sono le note entrate nella nostra memoria anche attraverso l’ironica danza di Ambra nel film, che ci portano poi all’ingresso in scena di Toquinho: ed è subito storia della musica, da “La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria”, in duetto con Selma Hernandes, all’assolo con la chitarra in omaggio a Bruno Martino e alla sua “Odio l’estate”, senza contare il classico dei classici, “Ragazza di Ipanema”, o un breve ricordo – con “La casa” – del suo incontro con le canzoni per bambini, grazie ad Endrigo. I ricordi e la musica, che si uniscono pensando all’incontro con Morricone, all’insegna di “Roma nun fa la stupida”, o negli omaggi a Vinicius de Moraes. Una scaletta in cui la melodia italiana e le sonorità brasiliane si fondono e arrivano in maniera diretta al pubblico, in un’atmosfera quasi familiare, in cui cantare, muoversi al ritmo di brani senza tempo, diviene la cosa più naturale del mondo.
Da “Oh que serà”, si arriva, poi, al più grande successo italiano di Toquinho, “Acquarello”, cantata in portoghese, fino al bis con “Tristezza”, che, ove ci fosse, va sicuramente via, grazie alle note di un grande mito della musica, per il quale 50 anni sembrano non essere passati.
Uno dei momenti più intensi di Ecojazz, dunque, ma non l’unico: si prosegue, infatti, fino all’8 agosto, con un intenso programma, che vede la presenza, tra gli altri, di Fabrizio Bosso con il figlio di Irio De Paula, e l’evento Diane Schuur del 7 agosto.