Per l’ottavo anno consecutivo, torna sulla sponda calabrese dello Stretto l’Horcynus Festival, evento dedicato alle arti performative organizzato dalla Fondazione Horcynus Orca, in collaborazione con Fondazione di Comunità di Messina, Fondazione con il Sud e Cineclub Internazionale Distribuzione, con il finanziamento del PAC Offerta culturale Azione 1 Tipologia B – Annualità 2018. Il tema di questa edizione è Metamorfosi, per puntare l’attenzione sulle trasformazioni che la società e l’economia, ma anche la stessa Fondazione, sta attraversando, oggi più che mai.
«Promuoviamo da oltre 15 anni percorsi internazionali di ricerca sulle economie sociali e solidali, sulla finanza etica ma soprattutto sulle arti – spiega Gaetano Giunta, segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina – che più di ogni altro sapere umano hanno la capacità di anticipare bisogni, desideri e visioni dei popoli. Lo facciamo a partire dallo Stretto, guardando verso questo Mediterraneo così drammaticamente diseguale ma anche verso altre aree del sud del mondo come Cuba in cui la Fondazione di Comunità di Messina – Distretto Sociale Evoluto, che sostiene da sempre l’Horcynus Fest, sta cominciando a operare per sostenere in modo durevole policy di trasformazione e di sviluppo umano sostenibile. Il festival quest’anno si ispira e segue queste visioni, traducendole in Metamorfosi»
L’Horcynus Festival si apre il 20 marzo e si chiude il 4 aprile nel Torrione Sud del Castello Aragonese con l’installazione “Casalaina – Primo movimento: prologo del grillo” di Emilio Isgrò, uno dei nomi dell’arte italiana più conosciuti e prestigiosi a livello internazionale. L’opera, visitabile gratuitamente (giovedì alle 17:30 visita guidata con il curatore Marco Bazzini), anticipa la mostra in programma in autunno ed è un omaggio alla libertà e creatività della gente del sud, celebrate attraverso le composizioni del musicista messinese Riccardo Casalaina, conosciuto come “Mozart redivivo” per il suo precoce virtuosismo, stroncato dal terremoto del 1908.
Sabato 23 marzo alle ore 21:00 al Miramare, per il primo concerto della sezione “Musica Nomade”, il live di Serena Della Monica – Le Ninfe della Tammorra che portano sullo Stretto il loro Femmene Tour.
Martedì 26 marzo alle ore 21:00 all’Auditorium Zanotti Bianco spazio al teatro con “Le stanze di Ulrike”, di e con con Silvia Ajelli, regia di Rosario Tedesco, produzione Teatro Biondo Palermo in collaborazione con Orestiadi di Gibellina.
Da mercoledì 27 a venerdì 29 marzo al Cineteatro Metropolitano è in programma la sezione di cinema dell’Horcynus, con un focus dedicato ai Balcani e le proiezioni del documentario “Cinema Komunisto” di Mila Turajlic, dei film “Dall’altra parte” di Zrinko Ogresta, “Sami Blood” di Amanda Kernell, “Vangelo” di Pippo Delbono e “Sofia” di Meryem Benm’Barek.
Giovedì 28 marzo alle ore 21:00, sempre al Cineteatro Metropolitano, appuntamento con la nuova drammaturgia per il reading teatrale “F-AIDA” di Salvatore Arena e Massimo Barilla con Salvatore Arena e musiche dal vivo di Luigi Polimeni. Un anticipo della produzione Mana Chuma Teatro, co-prodotto dall’Horcynus Fest, che debutterà in estate e affronta l’impossibilità della metamorfosi personale e sociale in contesti estremi.
Domenica 31 marzo alle ore 21:00 al Teatro Francesco Cilea per l’ultimo appuntamento live del festival è in programma il reading – concerto “Bestemmia d’amore” di Enzo Avitabile e Pippo Delbono. Un canto in cui le parole di Pippo Delbono diventano la musica, originale e unica, di Enzo Avitabile, che coniuga blues, jazz, funky, rock con il classico e il barocco, fino ad abbracciare l’antica tradizione popolare e napoletana.