#TorinoFilmFestival Cinema e teatro che si incontrano, ma si fanno arte attraverso linguaggi differenti, pur raccontando la stessa storia. “Quasi Natale” realizza tutto questo: basato sull’omonimo spettacolo teatrale, la narrazione è però integralmente filmica, con una sapienza nel racconto cinematografico, nell’inquadratura, nel seguire i personaggi nel loro percorso, nel creare le atmosfere, nell’uso della luce, nel sapere dosare i primi piani e farci entrare nei dialoghi, nelle emozioni, nel sapere ricreare attraverso le immagini cinematografiche la magia di una storia portata in scena tante volte, facendone pienamente film, linguaggio altro e alto, una sapienza che è rara. Merito della lettura registica, ma anche di un cast – lo stesso dello spettacolo teatrale – rodato, pienamente “nella storia”, ma in grado di cambiare registro pur mantenendo quella forza, quella capacità di trasmettere emozioni (come è proprio dei grandi attori, che sanno spaziare con naturalezza tra cinema, teatro e tv): da una straordinaria Anna Bellato, che dà vita al surreale, divertente e complesso personaggio della sorella, a Francesco Colella, che dà ancora una volta prova del suo grande talento interpretativo, a Silvia D’Amico, che si muove su più registri e diviene fulcro della storia, a Leonardo Maddalena, intenso interprete del fratello che riflette in sè le assenze e le presenze di una piccola grande storia familiare.
Qualcosa di raro nel panorama artistico, dicevamo, che avrebbe meritato di essere in concorso.