
Un momento musicale straordinario: quello fornito dal concerto di Stanley Jordan, presente – unica data in Italia – al Parco Ecolandia, per il festival Ecojazz.
Una voce unica, come la sua maestria musicale, hanno affascinato il pubblico. In particolare, la sua capacità di polistrumentista, di suonare contemporaneamente tastiera e chitarra, strabiliando gli spettatori.
“Musicista statunitense geniale e poliedrico, pioniere di una nuova tecnica chitarristica jazz, vincitore di due dischi d’oro”, Jordan non si è risparmiato nel suo primo concerto calabrese. E poi, nel finale, ha voluto sul palco tutti i musicisti, ovvero Emiliano Laganà alla batteria, Roberto Aricò al basso, Antonio Freno al piano e Francesco Bearzatti al sax, che avevano aperto la serata. Un mix di sonorità e di ritmi, un incontro importante all’insegna della grande musica.

“La musica genera bellezza – ha sottolineato il direttore artistico di Ecojazz, Gianni Laganà – la musica è un antidoto contro le forme di intolleranza e razzismo che pensavamo di avere sepolto per sempre. Ecojazz, da questo parco bellissimo e tutto da valorizzare, vuole offrire un contributo a questa resistenza e alla costruzione di una comunità più libera”.
Un evento musicale che impreziosisce la storia di Ecojazz Festival promosso dall’associazione Art Blakey, quest’anno in partenariato con l’associazione Azimut Alta Formazione e patrocinato dalla Regione Calabria, dalla Città Metropolitana e dal Comune di Reggio Calabria, per il secondo anno consecutivo svoltosi al parco Ecolandia.
La serata, come si diceva, si è aperta con l’esibizione del trio di Emiliano Laganà, “insegnante certificato Yamaha, formatosi nella classe di percussioni (batteria, vibrafono, marimba, percussioni), nel corso di laurea in Jazz presso il Conservatorio “Francesco Cilea” di Reggio Calabria. Laganà ha suonato in diverse occasioni con Luis Agudo e Luca Baldini, Dan Kinzelman, Francesco Cafiso, Andy Sheppard, Carmine Joanna, Cheryl Porter, Stefano Scarfone, Paolo Sorge, John Tichicai, Carmelo Coglitore e, in questa memorabile occasione, con Stanley Jordan. Sul palcoscenico l’esibizione del trio è stata impreziosita dall’accompagnamento di Francesco Bearzatti al sax e dal felice e inatteso innesto di Matteo Scarcella al flauto, segno dell’attenzione che Ecojazz riserva anche ai giovani talenti del nostro territorio”.
Quindi, a salire sul palcoscenico è stato il grande Stanley Jordan, “atterrato a Reggio Calabria da Stoccolma e rimasto folgorato dalle bellezze che la nostra Reggio Calabria possiede. Uno stile tutto suo, caratterizzato dall’innovativo two-handed tapping, ossia il tapping con l’impiego di otto dita, praticato percuotendo e tirando le corde, invece di pizzicarle e di usare il plettro. Un talento rivelatosi già all’esordio con il disco “Magic Touch”, rimasto in vetta alla classifica statunitense per un anno intero”. Un grande musicista che ha subito conquistato il pubblico, fino all’assolo finale “che ha dedicato a Gianni Laganà e alla musica che rende il mondo un luogo migliore”, salutato da una lunga standing ovation.