Uscirà il 4 marzo, giorno della sua nascita, divenuto noto a tutti grazie ad uno dei suoi capolavori, “4 marzo 1943”: “Senza Lucio”, il documentario realizzato dal critico cinematografico Mario Sesti, arriverà tra pochi giorni nelle sale italiane per celebrare e ricordare l’arte di uno dei più importanti poeti della musica che l’Italia abbia avuto, Lucio Dalla.
E lo fa con un’opera che racconta Dalla attraverso gli occhi di chi gli è stato più vicino negli ultimi 10 anni, Marco Alemanno: sua è la voce principale di un percorso nella vita quotidiana e artistica del cantautore. Ma ci sono anche le voci di amici, colleghi, star internazionali, da Paolo Nutini a John Turturro, dai fratelli Taviani a Isabella Rossellini; e ancora, i giornalisti Ernesto Assante e Gino Castaldo, Stefano Di Battista, Renzo Arbore, Piera Degli Esposti, Peppe e Toni Servillo, Paola Pallottino, che scrisse il testo della già citata “4 marzo”. Testimonianze come quella del teologo Enzo Bianchi, e di tanti altri, tra cui persone non famose ma che gli erano vicine nei luoghi da lui tanto amati, ovvero le Isole Tremiti e la Sicilia. E poi, il coro Novesesti, formato da non professionisti, che esegue un brano poco noto del cantautore, “Ulisse coperto di sale”. Tanti ricordi, tanti momenti intensi, che si uniscono, appunto, al racconto principale, quello di Marco Alemanno, che ci riporta un Dalla inedito: cosa il cantautore pensava di se stesso e del suo successo, i suoi momenti solitari e riflessivi, la sua vita di tutti i giorni, la sua creatività. E poi quelle immagini, quelle foto che punteggiano il racconto e caratterizzano l’originalità del film dal punto di vista del linguaggio visivo: scatti realizzati dallo stesso Alemanno che fotografano la vita di Dalla e soprattutto i suoi luoghi, quelli della sua infanzia, della sua storia, le tappe della sua vita, dei suoi viaggi e del suo amore per il sud. Una vita, un ricordo, tratteggiato con intensità, per parlare di un artista che manca ad un mondo “senza Lucio”.