È DOM- il vincitore dell’edizione 2019 del Premio Rete Critica, il concorso organizzato dai critici del web (dei quali fa parte anche culturalife.it), che il 6 e il 7 dicembre ha riunito al Teatro Verdi di Padova alcuni tra gli artisti più innovativi e promettenti della scena italiana. Oltre a DOM-, che si è aggiudicato il premio come miglior percorso artistico o di compagnia con il progetto L’uomo che cammina, un viaggio nel tessuto urbano e nei suoi spazi “incolti” che incrocia la ricerca letteraria, gli studi sul paesaggio, la filosofia e l’affondo performativo, sono risultati vincitori delle categorie migliori strategie comunicative e miglior progettualità/organizzazione rispettivamente Fattoria Vittadini e Teatro dei Venti. “Siamo orgogliosi di aver ospitato anche quest’anno la finale del Premio Rete Critica che si è confermata un’esperienza di grande valore artistico, con ben 33 critici e numerosi artisti e operatori presenti – afferma Massimo Ongaro, direttore del Teatro Stabile del Veneto –. L’edizione 2019 ha portato a Padova spettacoli ed esperienze di altissima qualità, dando dimostrazione della vitalità e della pluralità del panorama teatrale italiano contemporaneo. Un ambito di lavoro che intendiamo sviluppare ulteriormente, a partire dalla prossima edizione del Premio che ospiteremo anche nel 2020 dal 4 al 6 dicembre”. Dopo aver ospitato con successo le ultime tre edizioni della finale dal vivo del Premio Rete Critica, il Teatro Stabile del Veneto ha rinnovato anche per questa stagione la collaborazione con la Rete dei migliori blog. Nel corso della due giorni si sono alternate visioni e sguardi teatrali diversi e complementari, capaci di costruire un quadro particolarmente articolato come lo spettacolo Graces di Silvia Gribaudi, classificatosi al secondo posto a pari merito con Il Mulino di Amleto che ha portato in scena Platonov e, al quarto posto, L’Abisso di Davide Enia. In finale nelle altre categorie Mutaverso Teatro e Festival Testimonianze Ricerca Azioni di Teatro Akropolis per il miglior progettualità/organizzazione e Compagnia Frosini/Timpano e Spettatore Professionista come migliori strategie comunicative. Le motivazioni MIGLIOR PERCORSO ARTISTICO O DI COMPAGNIA, con particolare attenzione alle produzioni della stagione 2018/2019 (periodo di riferimento: 1°settembre 2018-31 agosto 2019) Dom- con L’uomo che cammina Un progetto pluriennale che incrocia la ricerca letteraria, gli studi sul paesaggio, la filosofia e l’affondo performativo. Attraverso articolate indagini sulle specifiche di ogni contesto, L’uomo che cammina è un viaggio nel tessuto urbano e nei suoi spazi “incolti”. Approssimandosi a luoghi ipoteticamente più distanti dall’antropizzazione, la realtà quotidiana viene via via destabilizzata e resa artificiale tanto quanto i nostri sogni, portandoci dentro abbazie e piscine, al margine di laghetti e dentro a discariche fumanti, al cospetto di ragazze che cantano rapinose canzoni d’amore incontrando gang di periferia. La realtà così torna vivida, come quella di un sogno al primo mattino. Il soggetto e l’oggetto dell’esperienza teatrale sono tecnicamente trasposti in uno spazio dove la drammaturgia nasce e cresce vicino ad entrambi, dove è possibile produrre quella peculiare sfasatura e l’indecidibilità tra finzione e realtà quotidiana. Senza però mettere da parte una precipua tensione politica che permette agli spettatori-camminatori di riappropriarsi dello spazio pubblico, prendendo sul serio l’enorme complessità del paesaggio e della città. MIGLIOR PROGETTUALITÀ/ORGANIZZAZIONE Teatro dei Venti Una piccola compagnia teatrale, attiva alla periferia di Modena, decide di affrontare una delle crisi che incontra inevitabilmente qualunque percorso artistico rilanciando con un progetto complesso, ambizioso, utopico: un grande spettacolo di piazza ispirato al Moby Dick di Hermann Melville, centrata sulla imponente scenografia mobile immaginata da Dino Serra e affidata alla cura progettuale di Massimo Zanelli. Nasce così una imponente nave che diventa la terribile balena bianca, animata da decine di attori-danzatori-acrobati-musicisti, con il coinvolgimento anche dei “non-attori” con cui lavora abitualmente la compagnia: detenuti, immigrati, bambini. Nel corso di quattro anni, superando complessità economiche, realizzative, logistiche, nasce una coproduzione internazionale che porta il Moby Dick del Teatro dei Venti in una lunga e prestigiosa tournée (in verità più all’estero che in Italia). Il progetto coniuga creatività artistica e organizzativa con modalità inedite per l’Italia e che possono costituire un interessante modello produttivo. MIGLIOR PROGETTO STRATEGIE COMUNICATIVE Fattoria Vittadini Una compagnia che porta avanti azioni culturali e artistiche dalla natura dinamica in forte ascolto con le necessità del contemporaneo. In particolare con il progetto Festival del Silenzio, Fattoria Vittadini ha concretizzato l’intenzione di allargare la proposta e la ricezione dei linguaggi performativi, attraverso la creazione di una piattaforma attenta all’accessibilità e all’inclusione, che riflette sui limiti dei consueti meccanismi di comunicazione fino a sradicarli. Una messa in discussione delle convenzionali relazioni performer-spettatore che si fonda su un rigoroso spostamento del proprio punto di vista.
Share.
Facebook
Twitter
LinkedIn
Copia Link

Paola Abenavoli
Paola Abenavoli, giornalista, critica teatrale e cinematografica, studiosa di storia della tv. Autrice dei saggi “Un set a sud”, “Sud, si gira” (titolo anche del primo sito su sud e audiovisivo, da lei creato), e “Terre promosse”. Già componente del Consiglio superiore dello Spettacolo, fa parte di Associazione nazionale critici di teatro, Rete critica e Sindacato nazionale giornalisti cinematografici.