Si parte dall’analisi del rapporto, mai davvero approfondito in passato, tra Pasolini e la Calabria, ma si arriva ad esplorare tutto il mondo pasoliniano, nelle sue venature meno conosciute, tra poesia, teatro e, più in generale, pensiero. Una pubblicazione che nasce come raccolta degli atti di un importante convegno (inserito tra le iniziative nazionali dal Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini), svoltosi ad Acri il 24 e 25 marzo del 2023, ed incentrato proprio su “Pasolini e la Calabria”, ma che diventa in realtà un saggio, profondo, immersivo e sorprendente, su una delle figure di intellettuali italiani su cui c’è ancora tanto, tantissimo da scoprire. L’idea del convegno e la curatela dello stesso libro è di Carlo Fanelli, professore associato presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria, che ha dato così il “la” ad un inedito approfondimento che fa della Calabria un elemento centrale, quasi uno spartiacque nell’opera di Pasolini. Un elemento da cui partire per analizzare il pensiero dell’intellettuale, il suo modo di rapportarsi non solo ad una regione, ma a tutto il sud, da cui prende spunto, esempio, linfa, per dare vita ad uno sguardo nuovo, differente. Sia a livello storico, di analisi socio-politica, ma anche della sua visione poetica e, di pari passo, di quella teatrale.
La Calabria non è solo tappa di un viaggio, non è solo la regione al centro di un dibattito: certo, il convegno e la pubblicazione fanno luce su quella che fu realmente la visione di questa regione che Pasolini ebbe, partendo dall’analisi di quanto da lui scritto nel reportage “La lunga strada di sabbia” e mettendo in evidenza il significato delle parole pronunciate in occasione della sua visita in Calabria nel 1959, quando gli fu assegnato il premio Crotone, ma anche le successive riflessioni dell’intellettuale sulla regione, ovvero uno sguardo profondo, che seppe cogliere il dualismo, le sfaccettature di un luogo, ma soprattutto il suo abbandono da parte della classe politica, un luogo in cui “è stata uccisa la speranza pura”. E lo fa con una ricerca di fonti, scritti, lettere, dichiarazioni, che ricostruiscono il reale pensiero di Pasolini e ne sottolineano la grande capacità di analisi di una terra spesso incompresa e di una questione meridionale relegata a stereotipi e luoghi comuni. Ma questo tratto è il punto di partenza per guardare proprio a tutto il sud, al rapporto tra lo scrittore e il sud. E, più in generale, all’evoluzione della poetica pasoliniana, alla sua visione che si dipana attraverso le arti, alla sua riflessione sempre originale e distante dall’omologazione.
Si va, dunque, dall’analisi del passaggio calabrese, che inizia con il saggio di Christian Palmieri, che esamina sia il ruolo del Premio Crotone nell’ambito intellettuale del tempo, sia proprio il rapporto tra Pasolini e la Calabria, in riferimento anche al riconoscimento che gli fu assegnato nel ’59; analisi che prosegue con Gian Luca Piccioni che, attraverso la realtà e la metafora del viaggio, ci fa proprio scoprire l’importanza della Calabria nel pensiero pasoliniano, o meglio, come scrive, “la centralità di questa regione nel pensiero panmeridionalista pasoliniano”.
Si prosegue, quindi, con l’analisi del pensiero di Pasolini, attuata da Paolo Desogus in riferimento all’aspetto poetico e politico, messo in relazione, tra l’altro, con quello del filosofo palmese Felice Battaglia; e poi la critica al potere borghese e capitalista, descritta da Marco Gatto. Interessanti e originali gli approfondimenti sul ruolo dello scrittore, del poeta, obbligato a sostituire l’inerzia della politica, o quelli sulla visione del sacro, negli interventi di Francesca Tuscano e Pino Corbo. Poesia, racconto, politica, che confluiscono in uno dei grandi amori di Pasolini, ovvero il teatro, elemento della sua produzione esaminato da Stefano Casi, mentre Gianfranco Bartalotta realizza un omaggio all’autore, tratteggiando la sua vita, la sua opera, la sua poliedrica figura.
“Pasolini e la Calabria” diviene, così, un saggio che elabora un viaggio approfondito – che segue le orme del viaggio pasoliniano verso la Calabria – attraverso una poetica e un percorso intellettuale che offrono ancora oggi spunti nuovi, sguardi profetici e sorprendenti.