Un grande evento, come quelli che il grande teatro riesce a creare: la versione invernale dell’Horcynus Festival ha proposto un appuntamento imperdibile che ha infatti avuto il riscontro del pubblico. Parliamo di un testo pluripremiato, di una rappresentazione che praticamente ha fatto il giro del mondo, ma che fino a ieri non era mai approdata a Reggio Calabria, benchè i protagonisti dello stesso spettacolo siano originari della città dirimpettaia, ovvero Messina.
Adesso “Nunzio”, di Spiro Scimone, da lui stesso interpretato insieme a Francesco Sframeli, per la regia di un altro grande nome come Carlo Cecchi, ha finalmente attraversato lo Stretto, portando al Politeama Siracusa un momento di alto teatro. Un testo ultradecennale che non perde smalto, anzi ha fatto scuola in questi anni, proponendo un atto unico in cui due personaggi si confrontano, in una giornata, tra ricordi, scontri, aneddoti, momenti di vita, che sembra scorrere ineluttabile, ma che invece rivela speranze.
Uno spettacolo che evidenzia non solo una grande capacità di scrittura, che rende il racconto e la messa in scena molto fluida, ma anche altrettanto grandi capacità interpretative dei due protagonisti: Scimone, nei panni di Pino, un uomo dal lavoro poco chiaro, sempre in giro per il mondo, e Sframeli, in quelli di Nunzio, il coinquilino che rifiuta la sua malattia, che mostra debolezze, ma sa guardare oltre le apparenze. Un mix riuscito di momenti di commedia e drammatici, in cui il realismo sottolineato dal vernacolo si unisce alla capacità straordinaria di calarsi, anche con il lavoro sulla fisicità, nei personaggi.
Un bel momento, quello che, insieme ad altri di questa edizione, l’Horcynus Festival ha regalato alla città. E che prelude alla nuova stagione teatrale del Politeama Siracusa (diretta da Massimo Barilla), stagione che si aprirà all’inizio del prossimo anno.