La messa in onda di una nuova versione di un’opera di Eduardo De Filippo sta diventando ormai un appuntamento fisso del Natale di Raiuno. Soprattutto dopo il successo dello scorso anno, con una “Filumena Marturano” illuminata dalle interpretazioni di Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo, l’evento non poteva che essere riproposto anche quest’anno: e, in questo caso, squadra che vince non si cambia. Così, Scalera e Gallo tornano protagonisti anche della nuova versione, come film per la tv, di una commedia di De Filippo: sarà, infatti, “Napoli milionaria” ad essere proposta in prima serata il 18 dicembre. Cambia però la regia: se nella precedente riduzione alla direzione c’era Francesco Amato, che con Scalera e Gallo è stato artefice del successo di “Imma Tataranni”, la nuova commedia portata in tv vede invece la firma di Luca Miniero. Un taglio, naturalmente differente, adatto alle diverse sfumature di “Napoli Milionaria”, ma che riesce nello stesso intento e con la stessa intensità a sottolineare il senso, i personaggi, la forza di uno dei più noti capolavori eduardiani: Miniero, durante la conferenza stampa di presentazione, evidenzia, infatti, come le opere di De Filippo contengano già gli elementi per poterle leggere nella contemporaneità (“Eduardo ha già le istruzioni interne per portarlo all’oggi”). Ovvero l’universalità di un testo.
L’innovazione è presente, ma non stravolge: quella più evidente è il vicolo che diventa protagonista. O meglio, come viene rimarcato nel corso dell’incontro con i giornalisti, lo era già nella versione teatrale originale, ma naturalmente non si vedeva, lo si sentiva, faceva capolino nel “basso”, lo si evocava. Qui si sente, e tanto, è un rumore di fondo costante; ma soprattutto lo si vede, nella gente che lo popola, nel suo pulsare, nel suo essere presente in ogni momento della storia, nel suo essere motore della storia stessa. E’ come un continuum tra la versione teatrale e questo film tv (scritto da Massimo Gaudioso e Filippo Gili), come un prolungamento di quella scena che diventa visibile. Visibile come l’aspetto cinematografico, un taglio predominante, che non fa dimenticare l’impianto teatrale, ma che lo integra abilmente, guardando – per espressa dichiarazione degli autori – anche alla versione cinematografica realizzata dallo stesso Eduardo. Una versione, quella odierna, che trova in questa specularità tra la casa e il vicolo un ritmo che punteggia tutte le immagini: una musica visiva che si unisce alle musiche che si alternano nel film (tra tradizione e contemporaneità, come un filo, che si raccorda realmente nel finale, quando salgono le note di “Gesù Gesù” di Pino Daniele, insieme al drone che sorvola la Napoli di oggi), e che trova, in particolare, nella fotografia (curata da Stefano Falivene) un elemento di linguaggio, di racconto, di sottolineatura che ne fa una delle caratteristiche di questa produzione.
E poi, naturalmente, gli attori: una coppia artistica che ormai funziona alla perfezione (senza dimenticare, naturalmente, il resto del cast, dalla sempre straordinaria Nunzia Schiano, a Carolina Rapillo, Michele Venitucci, Vincenzo Nemolato, Marcello Romolo, Tony Laudadio). Vanessa Scalera dà corpo alla forza di Amalia, ma anche alle sue sfaccettature, alle sue debolezze, ai suoi cedimenti, che emergono anche solo attraverso un piccolo sguardo, un movimento, un incedere. Un talento che sorprende sempre: ma se in “Filumena Marturano” il personaggio che dà il titolo all’opera catalizzava naturalmente l’attenzione, in questa occasione è il confronto tra i due protagonisti ad essere fondamentale, ma, in particolare, è la prova d’attore di Massimiliano Gallo ad essere centrale. Un modo di accostarsi al personaggio incarnato da Eduardo, che diventa – pur ispirandosi a quello stile – proprio, con una grande capacità di passare dal comico al tragico, di costruire un personaggio apparentemente debole, ma in realtà di straordinaria grandezza. Quella frase, iconica, che chiude l’opera, “Ha dda passà a nuttata”, era un sogno per Gallo, come sottolinea in conferenza stampa: “per me è un sogno che si realizza, è il titolo che avrei voluto fare da sempre. Un testo straordinario, una prova incredibile da affrontare. Qui devi seguire i personaggi nella loro crescita, nella loro progressione: Eduardo vuole raccontare come cambia l’animo. Ci sono frasi iconiche, come “La guerra non è finita”: lo trovo attualissimo”.
L’attualità di un’opera, come quelle eduardiane: “Napoli Milionaria” è il quinto titolo – includendo “Non ti pago”, con Sergio Castellitto, la cui messa in onda era stata rinviata e che sarà trasmesso il prossimo 2 gennaio – della Collection Eduardo De Filippo, realizzata da Picomedia insieme a Raifiction: ma già, dichiara il produttore Roberto Sessa, si sta lavorando al prossimo.