Un festival che pone l’attenzione sul rapporto tra cinema e territori, puntando l’accento sui “Luoghi dell’anima”, sul territorio come fonte poetica, di ricordo, come linguaggio, il fulcro di quello che dovrebbe essere – e per molta parte del mondo dell’audiovisivo è già – il rapporto tra cinema, tv e territori, come evidenziamo ormai da 20 anni. E proprio su queste tematiche sarà incentrato il festival che, non a caso, si intitola “I luoghi dell’anima”, che si svolgerà dal 18 al 21 marzo, on line, con film visibili su Mymovies (ma l’iniziativa avrà poi, a luglio, un seguito con un appuntamento in presenza, a Sant’Arcangelo di Romagna). Ideatore della manifestazione, nel centenario della nascita di Tonino Guerra, è il figlio Andrea, presidente dell’associazione a lui dedicata, che ha presentato il festival proprio nel giorno del compleanno del grande sceneggiatore. Una manifestazione che riprende quello spirito artistico, quella visione dei luoghi che è sempre emersa nei suoi lavori.
“Ci ha lasciato questa mentalità di attivista Zen – dichiara Andrea Guerra, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa – Nell’ultima parte della sua carriera, si è ritrasferito in Romagna, a Pennabili, che rappresentava per lui una ‘metropoli del verde’, un luogo dove trovare nuova ispirazione. Un luogo in cui voleva riportare tutta la bellezza che aveva visto nel mondo”.
L’associazione ha continuato la sua attività, raccogliendo questa eredità spirituale e culturale. Il leit motiv è “l’importanza della memoria, della tradizione, il rispetto della natura, della bellezza e delle risorse, che non sono infinite”. Una sorta di “ecologia dell’anima, per creare un Museo diffuso che si muova verso il pubblico. Il festival di cinema “I luoghi dell’anima” vuole diventare occasione di condivisione di questi valori e di riunione di quei registi cronisti di territori e umanità varie, che hanno una missione verso un creato pacifico e sostenibile”.
Ad illustrare nei dettagli la manifestazione – il cui tema, per la prima edizione è “Il cinema e la televisione illuminano i territori” . sono stati i direttori artistici, Steve Della Casa e Paola Poli, che ha affermato: “Abbiamo lavorato a questo progetto con grande entusiasmo e passione. Abbiamo pensato di selezionare i nostri film in riferimento alle tematiche utopia, madre terra e memoria“, che connoteranno le due sezioni, lungometraggi e documentari. Per il tema Utopia, concorreranno: Notturno di Gianfranco Rosi (Concorso doc); L’incredibile storia dell’isola delle rose di Sidney Sibilla; Guida romantica a posti perduti di Giorgia Farina (Concorso Lungometraggi); per Madre terra: Antropocene di Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier, Edward Burtynsky; Molecole di Andrea Segre (Concorso Doc); Semina il vento di Danilo Caputo (Concorso Lungometraggi); per Memoria: The Rossellini’s di Alessandro Rossellini; 2 scatole dimenticate – Un viaggio in Vietnam di Paolo Pisanelli e Cecilia Mangini, Il suono della voce di Emanuela Giordano (Concorso Doc), Tornare di Cristina Comencini e Assandira di Salvatore Mereu (Concorso Lungometraggi).
Prevista, inoltre, una retrospettiva “Il cinema luminoso-omaggio a Tonino Guerra”, che comprenderà: Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica; La sorgente del fiume di Theodoros Angelopoulos; Tre fratelli di Francesco Rosi, Tempo di Viaggio di Tarkovskij e Tonino Guerra. E, infine, negli eventi speciali, Torino 20venti – Storie da un altro mondo di Alessandro Bignami, a partire dal quale, come evidenziato da Steve Della Casa (che ha sottolineato, nel suo intervento, proprio la grande capacità del cinema di raccontare i territori, “il cinema nasce nel Novecento e senza cinema non potremmo neanche raccontarlo”), sarà realizzata una tavola rotonda.
Per la categoria lungometraggi la giuria, presieduta da Ferzan Ozpetek, sarà composta da Laura Delli Colli e Massimo Pulini. Per la categoria documentari, la giuria presieduta da Terry George, sarà composta da Luca Cesari e Raffaele Milani.
Proprio Laura Delli Colli ha rimarcato come questo sia “un festival speciale: ognuno ha un po’ il suo luogo dell’anima. Tonino Guerra diceva che bisogna cercare luoghi per fermare la nostra fretta e fermare l’anima. I film della selezione hanno tutti, pur nella loro differenza, un denominatore comune: storie nelle quali il luogo rappresenta uno stato d’animo, quel fuoco emotivo che in qualche modo Tonino ha cercato di mettere sempre, con la sua poesia, nelle sceneggiature”.