Apertura “col botto” per il 67mo Taormina Film Fest. Dopo l’edizione di transizione dello scorso anno dovuta alla pandemia, quest’anno i tre direttori del festival (Alessandra De Luca, Francesco Alò e Federico Pontiggia) sono riusciti a offrire al pubblico un programma di tutto rispetto, con tante anteprime e la partecipazioni di attori, registi e sceneggiatori, quel tocco di glamour che a un festival non fa mai male. Dicevamo grande inizio per la rassegna, introdotta dall’attrice Anna Ferzetti, impeccabile, che ha presentato i direttori, la giuria del festival, presieduta dalla regista Susanna Nicchiarelli, il premio “Nino Manfredi” conferito quest’anno a Massimo Ghini e finalmente il film d’apertura, con il cast presente in sala. “Boys” di Davide Ferrario (“Anime fiammeggianti”, “Dopo mezzanotte”, “Guardami”) ha un cast all star composto da Neri Marcorè, Giovanni Storti, Marco Paolini, Giorgio Tirabassi e Isabel Russinova, tra gli altri, accompagnati sul palco dal maestro Mauro Pagani, autore delle musiche. Una band degli anni ‘70, i “The Boys” appunto, continua a suonare per hobby i suoi pezzi migliori, tra piccoli club e partecipazioni in tv locali. Nella vita però ogni membro della band ha intrapreso una carriera “normale”, e combatte con i problemi della mezza età. Ma la decisione di un giovane trapper di successo di fare una cover di un pezzo della band fa loro sognare di poter tornare sulla breccia. Inizia così un viaggio on the road ma anche nelle vite dei protagonisti e nella loro amicizia, su cui aleggia la morte per suicidio del loro chitarrista e autore delle canzoni, Luca. Sarà l’occasione per rivedere le loro vite, i loro sogni, e ritrovare i loro valori. Un film che ha molto divertito il pubblico di Taormina, diretto da Ferrario con mano sicura, con una sceneggiatura non perfetta ma assolutamente brillante, e un cast decisamente “in palla”, tra cui Giovanni Storti (che funziona alla grande anche senza Aldo e Giacomo), Marco Paolini e Tirabassi, mentre il pur bravo Marcorè tentando di recitare in sottrazione risulta qui un po’ sottotono. Un film sulla nostalgia, sulla gioventù e su un’epoca in cui si stava meglio, ma anche sulla bella musica di allora, con molte frecciatine a quella banalissima di oggi, e ai talent da cui escono fuori questi cantanti (cantanti??) di successo. Un film imperfetto ma dolce, quasi delicato nonostante la musica rock che suona costantemente per tutta la durata del film. Ottimo inizio per uno dei festival cinematografici più antichi e importanti del mondo.
Francesco Arcudi