Grande serata di apertura per Roccella Jazz: anzi, dovremmo dire grandi serate di apertura, visto che sono stati numerosi gli appuntamenti del primo giorno del festival, all’insegna di un connubio tra musica e luoghi artistico-archeologici di grande importanza.
Da Reggio, a Locri, a Casignana, l’edizione 2013 di Rumori Mediterranei ha preso il via con una serie di proposte di alto livello, che hanno coinvolto il pubblico, come sempre numeroso quando si tratta di musica di qualità.
Reggio, come di consueto, ha ospitato la serata inaugurale del festival: ad incantare autenticamente il pubblico accorso al Castello Aragonese, la giovane Noam Vazana, al suo debutto in Italia. E si è trattato davvero di un bel debutto: intrigante il suo modo di cantare, di affrontare la scena; inedito il connubio pianoforte-trombone, che alterna con grande capacità e naturalezza. E poi le scelte musicali: la sua vocalità, forte ma particolare, le consente di spaziare dal pop al jazz, attraverso toni tenui e ritmati e grazie al sapiente mix con i suoi musicisti, gli altrettanto giovani Felix Hildenbrand, al basso elettrico, e Willem van der Krabben, alla batteria. Alla fine, una protagonista entusiasta dell’accoglienza, con tanti ragazzi assiepati vicino al palco per chiederle un autografo o semplicemente parlare della sua musica. Sicuramente, un’altra grande scoperta musicale del festival (che, negli anni, non dimentichiamolo, ha fatto esordire in Italia nomi divenuti importantissimi: uno su tutti, Noa, che chiuderà la rassegna di quest’anno).
Altro tipo di jazz, sempre di rilievo e applauditissimo, quello del trio guidato dal pianista tedesco Joachim Kuhn che, insieme a Majid Bekkas e Ramon Lopez, ha dato vita ad un altro viaggio nella musica, ricco di interessanti contaminazioni.
Ma, si diceva, si è tratto di “serate” di apertura: contemporaneamente, infatti, nell’area archeologica di Locri, è andato in scena un altro seguitissimo doppio concerto. Parliamo dell’esibizione del bassista Pippo Matino, che – affiancato da Antonio De Luise, Giulio Martino, Roger Biwandu, Giovanni Imparato, Silvia Barba – si è cimentato in “Joe Zawinul tribute”, ovvero un tributo ai Weather Report; e della affascinante voce di Sarah Jane Morris (accompagnata dal chitarrista Tony Remy), un autentico mito della musica, già ospite negli anni scorsi del festival ed a cui il pubblico ha tributato una ovazione.
E poi, ancora, Domenico Ammendola ed Enrico Cassia, che si sono esibiti presso Torre Galea a Marina di Gioiosa; Magiabunda, ovvero uno spettacolo che ha unito la poesia visuale-sperimentale alla musica, all’ex Convento dei Minimi a Roccella; e il quintetto del chitarrista lametino Giorgio Caporale, alla villa romana di Casignana.
Grande apertura, dunque, per un festival che presenta un programma intenso e ricco di nomi, e che accompagnerà gli appassionati di jazz fino al 24 agosto.
Stasera, altri appuntamenti: alla villa romana di Casignana, dalle 21,30, protagonisti il chitarrista Francesco Diodati, con il suo quartetto “Neko”, e, a seguire, la voce di Elina Duni, mentre a Martone, in piazza Matteotti, sarà di scena, sempre a partire dalle 21,30,il Danilo Montenegro quintet.
Domani, 16 agosto, invece, alla villa comunale di Bivongi, alle 21,30, il quartetto del chitarrista Paolo Manzolini darà vita al progetto “La macchina del tempo”, cui seguirà il progetto “Back To Fusion” di Dave Howard; alla villa comunale di Marina di Gioiosa, sempre alle 21,30, il trio guidato da Fabio Giachino, seguito dall’altosassofonista Gianni Denitto, accompagnato dal contrabbassista Furio di Castri e dal batterista Ruben Bellavia. Presso l’area archeologica di Monasterace, infine, sempre a partire dalle ore 21,30, il nuovo ottetto del trombettista Franco Suppa, seguito da Fabio Macagnino.