Presentata, nel corso di una conferenza stampa, la rassegna “Giardino sonoro”, curata da Alessio Laganà, e che verrà realizzata nel terrazzo del Medinblu: un’iniziativa che “nasce dall’esigenza di vivere spazi aperti, immersi nel verde, in sinergia con l’ambiente circostante, dando la possibilità al pubblico di poter godere di eventi culturali in una dimensione di arte a cielo aperto, nel rispetto delle attuali restrizioni sociali. Così da trasformare il suggestivo terrazzo in un luogo sonoro, dove la parola, l’immagine, il suono diventano veicolo di energia positiva, e rinfrescano gli animi nelle sere d’estate”.
La proposta artistica si compone di 3 sezioni: cinema – teatro – libri, alle quali si unisce la musica, poiché alcune performance saranno accompagnate da musicisti dal vivo.
Per quanto riguarda il cinema, “walkabout” è il titolo della breve rassegna realizzata in collaborazione con il Circolo del Cinema “Cesare Zavattini”. “Ogni viaggio è rito di passaggio che prelude ad una mutazione. Gli aborigeni australiani compiono questo rito iniziatico e il walkabout è proprio il viaggio rituale attraverso il deserto, nel quale prende forma la conoscenza e si forma la coscienza dell’uomo.
Per tale ragione, in questo particolare periodo, abbiamo voluto ispirarci al viaggio in senso metafisico oltre che empirico; in particolare è stato proprio il secondo film in programma, Tracks (2013) di John Curran, a far quadrare il cerchio. Il film è tratto da una storia vera e il racconto è quello di un viaggio, apparentemente folle, di una ragazza attraverso l’outback, il deserto australiano, alla ricerca di sé stessa.
Sono “Tre mogli” che Marco Risi – erede della commedia italiana – raccoglie attorno a sé: la sicura, la fragile e la spregiudicata, per scavare nelle psicologie femminili. Il viaggio che vorranno intraprendere farà riscoprire i propri sentimenti repressi. Un racconto di amicizia che supera i pregiudizi.
Fandango, del 1985, è un film di Kevin Reynolds: narra del viaggio iniziatico con cui i personaggi danno l’addio alla gioventù. Un racconto imprevedibile e pieno di quella musica che ha fatto epoca. Un film che è anche pieno di quella malinconica nostalgia di cui è carico ogni addio”.
La sezione teatro è realizzata in collaborazione con SpazioTeatro, “che per l’occasione esplora con gli strumenti del teatro il linguaggio della letteratura e della scrittura per la radio, in due appuntamenti in cui le voci si mescolano alla musica. Anch’esso un “viaggio”, quello delle Onde Medie che conducono una Voce nelle case, nelle auto, nei bar, attraverso la magia di una radio.
“Sanguinosa infanzia” in cui Gaetano Tramontana legge Michele Mari – uno dei più importanti narratori italiani contemporanei – con musiche dal vivo di Antonio Aprile.
“Interviste impossibili” ispirato al celebre programma radiofonico degli anni Settanta, un paradossale “revisionismo storico” ad opera degli stessi protagonisti usciti dalla Storia per raccontarsi al microfono”.
La sezione libri prevede “due presentazioni di opere letterarie, intermezzate da musica dal vivo, realizzate in collaborazione con la fondazione Horcynus Orca, nell’ambito del Festival Horcynus 2020.
Eventi performativi in cui parole letterarie che affondano le radici nella terra aspromontana – luogo di perenni migrazioni – si fanno corpo sonoro, provocando e facendosi provocare dalla musica.
Il reading concerto “Della Grecìa perduta” di Ettore Castagna, tratto dal romanzo omonimo, costituisce il sequel del romanzo “Del sangue e del vino”. Il protagonista intraprende un impervio cammino alla ricerca della sua Grecìa perduta. E il Nostòs diventa elegia. L’arcaicità affascinante sgorga come acqua limpida di sorgente, sacro e profano, mito e storia si intrecciano a una visione panica della natura animata da spiriti dai nomi inconsueti.
Il contrappunto poetico-musicale “Ossa di crita” che nasce dalla prima raccolta di poesie in lingua reggina di Massimo Barilla e risponde alla natura di versi che per ritmo e suono esigono di essere detti. Piccole concrezioni dell’anima, nutrite di parole e visioni terragne, materiali e corporee, in cui sonorità e senso sono intimamente legati.
Dunque molteplici realtà del territorio – Medinblu, Play Music, Circolo del Cinema Zavattini, SpazioTeatro, Fondazione Horcynus Orca – si uniscono per dare vita ad una proposta artistica comune e soprattutto decidono insieme di reagire, attraverso la cultura, allo stordimento sociale causato dalla attuale situazione. In un certo senso a “divagare”, per tornare a vivere momenti culturali, momenti di normalità.
Da qui l’invito del Direttore artistico, Alessio Laganà, agli artisti a raccontare il loro (modo di) divagare. Sconfinare dai propri territori reali e immaginari, addentrarsi nello spazio altrui o in quello di altre discipline, per arricchire lo spirito, per uscire dai propri limiti, per superare ogni avversità”.