“Atmosfera e suggestioni con Alberto La Neve, il suo sax e il fine contributo armonico e ritmico della sua loop machine, e Fabiana Dota con la sua bellissima voce”: si è aperta così la 29^ edizione di Ecojazz Festival.
“Una originale contaminazione tra musica, letteratura e arte pittorica, al centro dell’ispirazione delle note di Alberto La Neve e dei testi di Fabiana Dota. I musicisti hanno regalato al pubblico un viaggio emozionante, estraendo dal cilindro di “Night Windows”, un disco interamente ispirato ai dipinti del pittore statunitense Edward Hopper, le suggestioni di New York Movie, Chop Suey, Automat, Morning Sun, concludendo con Nightawks. Ad arricchire la performance, Retour e Sneffels, movimenti tratti dal loro primo lavoro “Lidenbrock – Concert for Sax and Voice”, ispirato all’insigne geologo Otto Lidenbrock, protagonista del romanzo di Viaggio al centro della Terra di Jules Verne.
La 29^edizione di Ecojazz, con la direzione artistica di Giovanni Laganà, adesso si prepara a inanellare un altro grande evento. Stasera, alle ore 22, il parco Ecolandia ospiterà Duo Then Ø, con Roy Paci e Carmine Ioanna in concerto.
Roy Paci, con la sua tromba magica, sarà per la prima volta ospite del prestigioso festival diretto da Giovanni Laganà. «Sono davvero felice di dare il mio umile contributo a questa oramai storica manifestazione musicale – commenta Roy Paci – condividendo l’importanza di porre l’accento sul lato umano e sulla memoria attraverso la musica. Ecojazz è un vanto per la Calabria, ma anche per tutta la nazione, avendo una storia così duratura e di grande spessore musicale. Io ho anche un rapporto meraviglioso con questa terra, legato a un passato indimenticabile scandito da momenti condivisi con simpatici coinquilini universitari calabresi, da mangiate di peperoncino a Diamante e Badolato, da estati passate sulle spiagge di Marina di Maida e Soverato e da notti trascorse a fare serenate alla luna piena a Catanzaro con l’amico Pascuzzo. Sono qui al Vostro Festival perché la Calabria è fatta soprattutto di persone oneste, che credono nel valore della musica come voi», commenta ancora Roy Paci.
Con lui sul palco lo straordinario fisarmonicista Carmine Ioanna, che torna con entusiasmo in riva allo Stretto. «Sono molto felice di ritornare in Calabria una terra bellissima, ricca di tradizioni e di cultura e nella quale mi sento davvero a casa mia. Con Giovanni c’è un rapporto di grande amicizia. Io provo molta ammirazione per lui che, solo per amore per la musica e per la propria terra, butta il cuore oltre l’ostacolo nonostante le difficoltà. Quelli come lui sono i veri eroi del nostro tempo. Sono onorato dalla sua amicizia e sosterrò Ecojazz come posso in ogni modo», dichiara Carmine Ioanna.
Un significativo appuntamento anche con la memoria, fortemente voluto dal direttore artistico Giovanni Laganà che da 29 anni dedica il festival al ricordo del giudice Antonino Scopelliti e a tutte le vittime per la giustizia.
Sarà presente questa sera la figlia del giudice Scopelliti, Rosanna, presidente della fondazione intitolata alla memoria del padre che molto lavora anche con i giovani sui temi dell’impegno, della legalità, della memoria, della testimonianza.
Temi molto cari anche a Roy Paci che, proprio a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e agli agenti della scorta, ha dedicato il progetto discografico “Siamo Capaci”. «La nostra è una musica di liberazione che va oltre un singolo genere – spiega Roy Paci – e proprio grazie a questa libertà onoriamo la memoria, nel caso di “Siamo Capaci”, anche attraverso le parole, il testo. Attraverso il coraggio di metterci anche la faccia, di schierarci apertamente accanto a coloro che sono stati per noi fondamentali e che ci hanno permesso, probabilmente, di essere così coraggiosi. Ci hanno consentito di contrastare quelle che sono le asperità della vita stessa. Il più delle volte ci sono dei luoghi periferici nel mondo dove non arrivano neanche le leggi, dove non arrivano le istituzioni. È proprio lì che la musica può diventare importante; è proprio lì che chi, agendo come me attraverso di essa, può creare una narrativa diversa per i giovani disagiati. La musica è anche un modo per tenere in vita le coscienze e parafrasando proprio una frase del giudice Scopelliti “un buon musicista nella sua solitudine, deve essere libero, onesto e coraggioso“».
Ad attendere il pubblico stasera un vero e proprio esperimento sonoro, annunciato da Carmine Ioanna come «un viaggio intenso e sincero» e da Roy Paci come «un dialogo tra di noi e con il pubblico, un intenso ed imprevedibile viaggio attraverso, anche e soprattutto, la memoria culturale del territorio che ci ospita. Per me Calabria significa categoria morale, prima che espressione musicale, per parafrasare il grande Leonida Rèpaci “è la torre che non crolla giammai la cima pel soffiar dei venti”».
Uno spettacolo unico e imperdibile, frutto di una profonda intesa tra di due musicisti.
«Il nostro incontro è avvenuto in una piccola chiesetta sconsacrata di Santa Fiora in occasione di un festival organizzato da un amico comune in Toscana. Non ci conoscevamo e ci siamo ritrovati a suonare per un’ora di fila insieme. È stata un’intesa a dir poco telepatica, di quelle preziose ed inspiegabili connessioni. Abbiamo suonato un brano insieme ed è stato bellissimo.
Da quel giorno ci siamo ritrovati a fare concerti in duo e a suonare senza un repertorio, su un canovaccio fatto di sensazioni e di spezie rare raccolte nei nostri rispettivi percorsi artistici. Un percorso che ci ha condotto al progetto attuale. La caratteristica principale del nostro duo è l’improvvisazione, ci assumiamo dei rischi ma riusciamo ad esplorare e ad incontrarci,con onestà, in angoli nascosti dell’anima», raccontano i musicisti”.