Va a Ermanno Olmi il Premio Bianchi 2015 dei Giornalisti Cinematografici Italiani. “E’ il riconoscimento – come si legge in un comunicato – ad una carriera dedicata con rigore, coerenza, semplicità e grande passione, che il Sindacato annuncia, con un doppio omaggio al Maestro che proprio oggi festeggia il compleanno. Olmi, sottolinea il Sindacato, è il regista che più ha saputo raccontare i valori autentici ed essenziali di una poetica che è lezione di vita oltreché di grande cinema anche per gli spettatori delle nuove generazioni”.
«Lo amiamo quest’anno per il suo sguardo sulla pace, cent’anni dopo una guerra che ancora brucia» dice Laura Delli Colli a nome del Direttivo «ma anche per le suggestioni dell’ultimo piccolo film che ci ha regalato, in corto, per l’EXPO, sulla grande bellezza di un Paese meraviglioso nonostante le sue contraddizioni anche ambientali. Olmi continua ad essere, del resto, il poeta del cinema che più arriva al cuore dei suoi spettatori, oltreché alla gioia degli occhi di chi gode della sua semplicità unica».
Intitolato alla memoria del critico e giornalista Pietro Bianchi, d’intesa con la Mostra del Cinema di Venezia, il premio celebra da trent’anni anni il più grande cinema d’autore italiano.
“Ha premiato protagonisti come Alberto Sordi, Sophia Loren, Nino Manfredi, Virna Lisi, ha segnalato provocatoriamente alcuni fenomeni o personaggi: per esempio, per la scarsa attenzione che i giornali riservano al loro ruolo, i grandi critici del cinema italiano, o nel 1999, Dino De Laurentiis, il primo e finora unico produttore ad averlo ricevuto. Il Bianchi ha segnalato la carriera e il prestigio di un’intera generazione di registi, sceneggiatori, autori della fotografia tra i più rappresentativi del cinema d’autore: da Mario Soldati nel 1978 primo “Premio Bianchi” della storia, a Cesare Zavattini, Alessandro Blasetti, Renato Castellani, Luigi Zampa, Alberto Lattuada, Mario Monicelli, Luigi Comencini, Giuseppe De Santis, Francesco Rosi, Dino Risi, Ettore Scola, Paolo e Vittorio Taviani, Luigi Magni, Carlo Lizzani, Bernardo Bertolucci, Michelangelo Antonioni (nel 1946, quando ancora non era passato dietro la cinepresa, era stato tra i fondatori del SNGCI), poi gli sceneggiatori Suso Cecchi D’Amico, Age e Scarpelli e Tonino Guerra, il direttore della fotografia Giuseppe Rotunno, il montatore Roberto Perpignani. Negli ultimi anni è stato assegnato a Enrico Lucherini, Marco Bellocchio, Giuliano Montaldo, Virna Lisi, nel 2012, a Gianni Amelio poi a Enzo D’Alò e lo scorso anno a Gabriele Salvatores”.