Dopo un periodo di (relativi) insuccessi, il regista Luc Besson centra il bersaglio con il suo nuovo progetto, presentato ieri in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Besson in conferenza stampa dichiara di avere avuto l’idea iniziale leggendo la notizia di un bambino che per anni era stato tenuto prigioniero in una gabbia insieme a dei cani. Ecco quindi la storia di Douglas (detto Doug, che si pronuncia come Dog), un bambino figlio e fratello di fanatici religiosi. Il padre pazzo e violento lo rinchiude in una gabbia con i cani che addestra per i combattimenti, la mamma scappa non sopportando più le violenze del marito e lui cresce in mezzo a questi animali, finché l’ennesima violenza lo costringerà a vivere da solo la sua vita. La vicenda viene raccontata dal momento in cui Doug adulto viene arrestato sanguinante e vestito da donna al volante di un camion che contiene decine di cani. Il montaggio alternato tra flashback e flash forward ci mostra la sua storia attraverso i racconti del protagonista alla psichiatra che riesce a instaurare un rapporto di fiducia con lui. Film dal ritmo serrato, dalla regia frenetica a cui Besson ci ha abituato, dal montaggio spesso adrenalinico, con una sceneggiatura pressoché perfetta e dei virtuosismi di regia che non fanno mai calare la tensione. La parte da leone la fa la scelta dei protagonisti: se l’ottima Jojo T. Gibbs aderisce totalmente al personaggio della dottoressa, è il magnetico Caleb Landry Jones a tenere sulle spalle il peso del film: il suo Doug è talmente intenso che è impossibile togliergli gli occhi di dosso e non si può fare a meno di empatizzare con lui. Entrambi riescono a rendere il dolore che provano i loro personaggi, infatti una delle battute più importanti del film è: “Perché ti sei fidato di me?” chiesto dalla psichiatra all’uomo, che risponde: “Perché noi abbiamo una cosa in comune: il dolore”. E infine i cani, veri protagonisti, decine di cani di ogni specie e razza, gli unici amici di un ex ragazzo che dopo una vita infernale sa di potersi fidare solo di loro. Infatti nel prologo del film compare la frase: “Ovunque ci sia un uomo infelice, Dio manda un cane a fargli compagnia”. Il film esce il 28 settembre.
Francesco Arcudi