Umami – un film visto dal set – Nelle ultime tre settimane Reggio Calabria ha ospitato la troupe della romantic comedy “Umami-il quinto sapore”, lungometraggio destinato al cinema (Covid permettendo). Un film realizzato anche grazie al contributo della Calabria Film Commission e con il sostegno delle Marche Film Commission. Infatti dopo esser stato ad Ascoli Piceno, tutto il cast si è spostato a Reggio per gran parte delle scene ancora da girare. Chi scrive ha avuto la fortuna e il privilegio di far parte del film come “figurante speciale”. Tre scene girate in tre giorni diversi per un’esperienza unica. Si dice che il cinema è magia, in questo caso per me lo è stato davvero, assistere alla preparazione di una scena – scenografia, macchina da presa, luci – e dei personaggi con costumi, trucco e parrucco è davvero emozionante, soprattutto per chi da sempre come me è un grande appassionato. Il primo giorno è stato sulla scalinata di una chiesa per la scena più numerosa, quella di un matrimonio (non possiamo spoilerare di più). Tratto di strada chiuso ai passanti , carrelli su cui era fissata la MDP, luci in posizione, regista e assistenti vari pronti per girare. A proposito, il regista è Angelo Frezza, al suo primo lungometraggio dopo l’acclamato corto “Sweet Sweet Marja” con Maria Grazia Cucinotta (lo trovate su YouTube). Nella scena il cast al gran completo: dai protagonisti Angelo Orlando (David di Donatello come non protagonista per il film del compianto Massimo Troisi “Pensavo fosse amore e invece era un calesse”); Karin Proia (tanti film e fiction tra cui “Le tre rose di Eva” ma soprattutto “Boris”); Enrico Oetiker (idolo delle giovanissime noto al pubblico per le fiction “Se Dio vuole” e “Il paradiso delle signore”); ai coprotagonisti: tra gli altri Antonella Ponziani (“Intervista” di Fellini, ma anche film con Pino Quartullo, Monicelli, Virzì e Mazzacurati e più recentemente la fiction “Il bello delle donne”); Marta Zoffoli (ha lavorato con Rosi, Steno, Brizzi e Woody Allen); Francesca Nunzi, grandissima caratterista con partecipazioni a numerosi film di Verdone, Vanzina e Brizzi e a tantissime fiction (“Il maresciallo Rocca”, “Don Matteo”) e infine l’attore calabrese Costantino Comito (“Anime nere”, “Squadra antimafia”). E poi le giovanissime ma non meno brave: Daphne Scoccia (“Fiore”, “Lontano lontano”) e le debuttanti – al cinema – Cristina Del Grosso e Chiara Cincis.
Le altre scene a cui ho preso parte sono state invece ambientate all’interno di una Chiesa e in un ristorante al mare, un giorno intero tra preparativi, prove tecniche e di recitazione e tanto tanto divertimento grazie alla bravura e alle improvvisazioni degli attori e l’impeccabile professionalità di tecnici, assistenti, fonici ecc. Quanta emozione la prima mattina alla convocazione in sartoria, conoscere i costumisti, le truccatrici e le parrucchiere e sottopormi io stesso (ahimè) a trucco e parrucco. E poi i primi incontri con gli attori, e l’avere la conferma che i più grandi sono davvero sempre i più umili. E durante la mattinata sulla scalinata della chiesa, approfondire le conoscenze nelle pause sul set, ma anche far assaggiare agli attori le prelibatezze della nostra pasticceria nel locale accanto, oltre -ovviamente- a girare. Ogni “Motore, ciak, azione” un tuffo al cuore mentre uscivo dalla chiesa con “mia moglie” al braccio. E soprattutto la scena al ristorante, quante prove, ritocchi, aggiustamenti dei dialoghi in corso d’opera e dover anche recitare alcune battute insieme a degli attori che conoscevo per la loro carriera e bravura. E il pranzo tutti insieme con i “cestini”, l’atmosfera informale davvero da grande famiglia, l’approfondimento delle conoscenze con le maestranze e gli attori. Ascoltare questi ultimi raccontarmi le loro storie personali e i loro aneddoti sui set passati sono stati prova di grande fiducia nei miei confronti, e un arricchimento umano e professionale indelebile per me. E il giorno della mia ultima scena, in chiesa, parlare con il regista e tutti gli altri, ormai “amici miei”- con un nodo in gola per me e un po’ di malinconia per tutti (era l’ultimo giorno di riprese anche per gli attori). E alla fine ricevere da tutti gli abbracci di saluto (avevamo tutti fatto il tampone Covid) con la promessa di tenerci in contatto…. Un’esperienza davvero indimenticabile per una commedia che speriamo di poter vedere in primavera, possibilmente sul grande schermo!
Francesco Arcudi