Questo mese vi parliamo del nuovo film di Cristina Comencini, apprezzata figlia d’arte. “Tornare” , film di chiusura della Festa di Roma 2019, uscito causa Covid direttamente sulle piattaforme digitali e ora in home video grazie a Universal, ricrea il connubio della regista con Giovanna Mezzogiorno, quindici anni dopo l’acclamato e toccante “La bestia nel cuore”. Stavolta il risultato finale è ahimè ben diverso. La storia di Alice, napoletana trapiantata in America, che rientra a casa dopo moltissimi anni in occasione della morte del padre, è scandita dalla memoria. I suoi ricordi frammentati e frannentari infatti portano la vicenda su diversi piani temporali dove il passato e il presente si intrecciano in continuazione. Così Alice adulta è spesso accanto all’Alice adolescente o addirittura bambina, in un crescendo di tensione alla disperata ricerca di una messa a fuoco di dolorosi ricordi di avvenimenti traumatici del suo passato che la donna ha rimosso. La regista lo ha definito un “thriller dell’inconscio” e in effetti questo è, però i continui simbolismi e le troppe metafore tendono a confondere lo spettatore e a rendere discontinuo il risultato finale. Così se da un lato la regia sicura della Comencini e la bella fotografia di una splendida Napoli incuriosiscono lo spettatore grazie all’interpretazione della Mezzogiorno che non delude mai, dall’altro il susseguirsi un po’ troppo arzigogolato degli avvenimenti e l’interpretazione degli altri attori (soprattutto Vincenzo Amato, mai così fuori parte, in un ruolo fondamentale che avrebbe meritato ben altro carisma) annoiano e si trascinano fino ad un finale tutto sommato abbastanza prevedibile. Si salva la potenza evocativa dei luoghi: la grande Villa vuota a picco sul mare, gli oggetti che essa contiene, le grotte sotterranee e gli altri luoghi che resuscitano in Alice ricordi più o meno dolorosi sepolti nel suo inconscio. Tutto sommato un’occasione mancata per una regista solitamente molto più capace. Inoltre il dvd, a parte le specifiche tecniche audio/video come sempre ottime, non contiene alcun extra, mentre sarebbe stato interessante capire meglio le intenzioni della Comencini per decifrare questo lungometraggio così confuso.
Francesco Arcudi