Dopo la pausa natalizia riprende la programmazione de “Laboratorio delle Arti e delle Lettere – Le Muse” di Reggio Calabria, sempre con inedite occasioni, così come ripartono tutte le attività, a pieno ritmo, ogni domenica.
Secondo appuntamento mensile con “I VIDEODIBATTITI MUSE in ARCHIVIO DI STATO”, incontro a cura del critico Paola Abenavoli che coniuga in un unico incontro, la parola all’immagine.
In questa ottica si inserisce l’importante appuntamento di questo venerdì del mese, parte integrante del palinsesto Muse, dedicato ai linguaggi video e cinematografici d’eccellenza che l’Abenavoli cura, ricerca e promuove con delle vere e proprie lezioni dedicate ai messaggi visivi che la storia della filmografia ha consegnato ai nostri giorni.
Continua così il protocollo con l’Archivio, firmato con la direttrice Maria Fortunata Minasi che per l’anno sociale 2018/2019, ha dato la sua disponibilità a creare eventi condivisi.
La nuova veste della manifestazione vede un argomento, una tematica rivisitata, non solo nell’analisi del cinema ma anche nelle fonti documentali – storiche, conservate presso l’importante istituzione. L’ultimo appuntamento trattato è stata l’Emigrazione”, argomento molto attuale, utile a soffermarsi sulle dinamiche storiche e contemporanee di tale fenomeno.
L’Abenavoli è partita dal mondo dell’audiovisivo ed il tema dell’emigrazione, sia attraverso documentari, sia attraverso lungometraggi e cortometraggi di finzione, fin dagli albori della cinematografia, ma soprattutto dagli anni ’50 in poi. Pensiamo a titoli ancora molto attuali, come “Il cammino della speranza”, e ancora, “Uno sguardo dal ponte”, “Pane e cioccolata”, “Bello, onesto, emigrato Australia…”, e tanti altri. Questo per quanto riguarda i lungometraggi di finzione: ma tanti sarebbero gli esempi anche di documentari, come quelli prodotti dalla Rai, che ripercorrono l’emigrazione italiana, unendo spesso parti documentali, racconti dei protagonisti, ma anche brevi spezzoni di sceneggiati o riferimenti all’arte figurativa.
O ancora, esempi di cinema sperimentale, che ha saputo guardare attraverso l’immagine, attraverso i primi piani, attraverso la sola ripresa di situazioni o volti, alla realtà: pensiamo ad “Emigranti”, di Franco Piavoli. Venendo agli anni Duemila, un esempio di lungometraggio che racconta una storia di riscatto attraverso l’arte, ma anche della durezza della vita degli emigranti, è quello di “Marina”, film che racconta la storia del cantante Rocco Granata, emigrato dalla Calabria in Belgio. Per arrivare al 2008 ed allo sguardo su emigrazione e immigrazione, reso con tocco poetico dal grande autore Vittorio De Seta.
Il secondo appuntamento, ricorda Giuseppe Livoti, ha come tematica la “Disabilità” e quindi grande attenzione verrà data ad una tematica di grande attualità, sia dal punto di vista legislativo che sociale. L’incontro vedrà i saluti della direttrice Maria Fortunata Minasi e della vice presidente Muse Francesca D’Agostino.