Un poeta per immagini. Così i reggini avevano conosciuto, qualche mese fa, Corso Salani, durante un incontro promosso dal circolo del cinema Zavattini.
Aveva colpito la platea, con la sua pellicola, “Vite possibili”, con la forza di un cinema indipendente, caratterizzato da una grande voglia di conoscere e raccontare, con la naturalezza e cordialità nel descrivere il suo lavoro alle tante persone entusiaste della semplicità e incisività della sua opera.
Corso Salani è scomparso ieri, all’improvviso, a soli 48 anni.
Chissà quanti altri viaggi e quanti altri racconti, quanti altri volti e quante altre storie avrebbe potuto raccontare, con il suo sguardo curioso, originale, sensibile, soprattutto nel ritrarre il mondo femminile. Quello sguardo che gli ha consentito di creare – oltre a tante incisive interpretazioni, come quella, straordinaria, ne “Il muro di gomma” – un patrimonio di film che attestano la capacità di un cinema indipendente di essere a volte più incisivo e vero del cinema tradizionale.